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Atlante delle Foreste, dai nuovi boschi un tesoro di oltre 23,5 milioni di euro l’anno

where Roma when Gio, 16/11/2023 who roberto

Pubblicata la terza edizione dell’Atlante delle Foreste, lo studio che quantifica l’incremento del "capitale naturale" e i benefici ambientali ed economici garantiti dai nuovi progetti di rimboschimento

Sono quasi 2,9 milioni gli alberi alberi-foresta-bosco.jpgpiantati in Italia tra il 2022 e i primi mesi del 2023 su una superficie di 4.504 ettari, pari a circa 6.500 campi di calcio. È quanto emerge dalla terza edizione dell'Atlante delle Foreste, l’indagine condotta da Legambiente con il supporto tecnico di AzzeroCO2 e Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore. I dati provengono dagli oltre 730 macro-progetti di nuove forestazioni urbane ed extraurbane censiti su tutto il territorio nazionale ed effettuati con fondi pubblici (Decreto Clima, PNRR, fondi regionali o provinciali) e risorse private.

 
Il patrimonio verde
Si tratta di un patrimonio verde spesso sottovalutato ma fondamentale, come posto in evidenza dalla ricerca che indaga i diversi "servizi ecosistemici" offerti dalle foreste. Le nuove aree verdi - si legge nel report - sono infatti in grado di generare un beneficio complessivo del valore di oltre 23,5 milioni di euro per ciascuno degli anni di vita degli impianti arborei ed arbustivi messi a dimora. Attraverso un’analisi approfondita, l'Atlante delle Foreste vuole offrire una panoramica dettagliata del ruolo cruciale che i nuovi progetti di forestazione sono in grado di generare nel sistema economico e sociale italiano, al di là della loro fondamentale funzione di assorbimento della CO2. I dati, raccolti con la collaborazione di Compagnia delle Foreste, sono stati analizzati secondo una metodologia di calcolo elaborata da AzzeroCO2 e che si basa sull’analisi di oltre 3.783 articoli scientifici pubblicati sulle principali riviste di settore tra il 1996 e il 2020.
 
3 miliardi di alberi al 2030
“L’Atlante delle Foreste ci restituisce una efficace istantanea sugli interventi di messa a dimora di alberi e dei benefici dei servizi eco-sistemici che le nuove piantumazioni hanno apportato, comprensivi del contributo fornito per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica che anche il nostro Paese deve raggiungere – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente –.  Gli ecosistemi e i suoli forestali sono i principali serbatoi naturali terrestri di carbonio e giocano un ruolo chiave per mitigare gli effetti della crisi climatica in atto, ma sono anche la base del nostro capitale naturale e di ricchezza di biodiversità forestale: in Italia sono presenti 39 habitat riconosciuti di interesse comunitario dalla UE e, con il 36,7 % del territorio coperto da foreste pari a oltre 11milioni di ettari, siamo il secondo Paese europeo per copertura forestale. Ma i dati che emergono dalle nostre indagini, mostrano segnali ancora insufficienti e segnalano l’esigenza di un maggior impegno per il raggiungimento degli obiettivi posti, bisogna spendere di più e meglio nella cura e nella gestione del nostro patrimonio forestale, a partire dalle città che devono accelerare nella messa a dimora di alberi per conseguire gli obiettivi della Ue che propone di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030”.
 
Le note positive
Tra i principali benefici generati per i territori dalle nuove opere di forestazione figurano la mitigazione di eventi climatici estremi e la regolazione della qualità dell'aria e del suolo, di cui è stata stimata un'incidenza economica positiva di 2.202,9 euro per ettaro all'anno. Ma non solo. L’Atlante delle Foreste rileva in maniera significativa anche l’impatto generato in termini di turismo sostenibile e attività culturali, con una valutazione di 639,2 euro per ettaro/anno. Emerge, inoltre, un altro valore che è fondamentale sottolineare e che non è legato direttamente all’uso delle aree. Parliamo del garantire, grazie alle attività di forestazione, la disponibilità della biodiversità e del funzionamento degli ecosistemi forestali per le generazioni future. In questo caso la stima individua un apporto di ben 2.342,5 euro per ettaro ogni anno. Tra i dati più significativi posti in evidenza non vi sono solo quelli relativi ai vantaggi complessivi. Interessante è anche analizzare come i diversi territori abbiano agito negli ultimi mesi e quali criticità si presentino nel raggiungere gli obiettivi di forestazione stabiliti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto sono le Regioni con il più alto numero di alberi messi a dimora (dato aggregato tra investimenti pubblici e privati) nell’arco temporale considerato, mentre sul podio delle Città metropolitane troviamo Torino, seguita da Venezia e Bologna che hanno beneficiato dei fondi provenienti dal Decreto Clima e PNRR. Per quanto concerne le 14 Città metropolitane italiane, il PNRR ha previsto la messa a dimora di 6,6 milioni di alberi entro il 2024 con l’obiettivo di piantare 1.650.000 alberi entro il 31 dicembre 2022 e i restanti 5 milioni entro la scadenza fissata.

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