Commissione europea propone il riciclo dell’80% dei rifiuti da imballaggi
Bruxelles punta così a obiettivi di riciclo più ambiziosi per passare a un'economia circolare
Riciclo del 70% dei rifiuti urbani e dell'80% per quelli da imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili, ma anche la riduzione dei rifiuti marini e alimentari. Sono alcune delle proposte che la Commissione europea ha adottato per sviluppare un'economia più circolare in Europa e promuovere il riciclo negli Stati membri. Il conseguimento dei nuovi obiettivi in materia di rifiuti - si legge in una nota di Bruxelles - creerebbe 580.000 nuovi posti di lavoro, rendendo l'Europa più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose.
L'innalzamento degli obiettivi in materia di rifiuti nelle direttive esistenti rientra nell'ambizioso sforzo di realizzare una transizione fondamentale da un'economia lineare a una più circolare. La nuova visione propone un modello economico diverso, dove le materie prime non vengono più estratte, utilizzate una sola volta e gettate via. In un'economia circolare i rifiuti spariscono e il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio diventano la norma. Prolungare l'uso produttivo dei materiali, riutilizzarli e aumentarne l'efficienza servono anche a rafforzare la competitività dell'UE sulla scena mondiale. Tale approccio è delineato in una comunicazione che spiega come l'innovazione nei mercati dei materiali riciclati, nuovi modelli imprenditoriali, la progettazione ecocompatibile e la simbiosi industriale possano permetterci di passare a una società e a un'economia a "rifiuti zero".
Janez Potočnik, Commissario per l'Ambiente, ha dichiarato: “Se vogliamo essere competitivi dobbiamo trarre il massimo dalle nostre risorse, re-immettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti. Il passaggio a un'economia circolare, oltre ad essere possibile, è redditizio, ma non avverrà senza le politiche giuste. Per realizzare gli obiettivi proposti per il 2030 bisogna agire da subito per accelerare la transizione verso un'economia circolare e sfruttare le opportunità commerciali e occupazionali che offre."
Per Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, “la ricerca e l'innovazione sono essenziali per il successo dell'economia circolare, ed è per questo che oggi proponiamo un approccio coerente. Oltre a fornire un quadro normativo di sostegno, il nuovo programma Orizzonte 2020 apporterà il know-how necessario per dar vita nell'UE a un'economia a basse emissioni di carbonio efficiente nell'impiego delle risorse, verde e competitiva”.
Le proposte legislative passeranno ora al Consiglio e al Parlamento europeo. I progressi nel conseguimento dell'obiettivo relativo alla produttività delle risorse saranno monitorati nell'ambito del semestre europeo per la governance economica. Il quadro politico per la promozione dell'economia circolare sarà ulteriormente sviluppato nel corso dei prossimi anni.