L’analisi. Riciclo batterie: che cosa cambierà con il Passaporto digitale
Con la produzione globale di batterie al litio che crescerà del 30% l’anno fino al 2030, il nuovo strumento europeo di tracciabilità garantirà trasparenza e nuovi standard di recupero. Non solo: il regolamento potrebbe generare 600mila posti di lavoro tra mobilità elettrica e riciclo. L’analisi del consorzio Erp.
Dal 18 febbraio 2027 il Passaporto digitale per le batterie diventerà obbligatorio. Lo ha stabilito la Commissione europea. In vista degli adeguamenti, il consorzio Erp (tra i principali sistemi collettivi che si fanno carico della gestione a norma della seconda vita di Raee, pile e accumulatori) ha sintetizzato lo scenario del riciclo delle batterie ragionando sui dati per dar conto dei benefici del provvedimento sull’intera filiera e valutandone l’impatto economico.
I dati
La crescente diffusione delle batterie, essenziali per dispositivi elettronici, auto elettriche e sistemi di accumulo energetico, porta con sé nuove sfide ambientali e industriali. Per affrontarle, il governo europeo ha introdotto questo strumento innovativo che, nelle intenzioni, migliorerà la tracciabilità, la trasparenza e il riciclo di questi dispositivi, con benefici concreti nella filiera produttiva. Secondo McKinsey Battery Insights, ricorda Erp, la produzione globale di batterie al litio crescerà del 30% annuo fino al 2030, con una domanda sette volte superiore a quella attuale. L’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) ha evidenziato un aumento del 1157% della richiesta di batterie per veicoli elettrici tra il 2016 e il 2022, che ha raggiunto i 550,6 GWh. Contestualmente, le vendite di auto con la spina hanno registrato un incremento del 55,1% nel 2022, superando dieci milioni di unità.
L’impatto ambientale
Questa crescita ha però un impatto ambientale significativo. Bloomberg stima che il volume dei rifiuti da batterie in Europa aumenterà del 251% entro il 2030, toccando le 325mila tonnellate. Solo in Italia, nel 2023, sono state raccolte 9.399 tonnellate di pile e accumulatori, pari al 33,6% dell’immissione sul mercato.
Il nuovo regolamento
Il nuovo regolamento Ue prevede l’obbligo del Passaporto digitale per le batterie destinate ai mezzi di trasporto leggeri, per quelle industriali con capacità superiore a 2 kWh e per le batterie dei veicoli elettrici immesse sul mercato dal 2027. Questa innovazione garantirà una tracciabilità completa (secondo McKinsey, ciò potrebbe ridurre i costi operativi del 20% nei settori energetico e automobilistico), maggiore trasparenza sulle materie prime utilizzate, una migliore gestione del riciclo, facilitando il recupero di risorse critiche; infine, ridurrà il rischio di contraffazione. Il Passaporto includerà informazioni dettagliate sul fabbricante, la data e il luogo di produzione, la capacità, la presenza di sostanze pericolose e le indicazioni per il corretto smaltimento (valorizzando così anche la funzione dei consorzi di riciclo come lo stesso Erp).
Non solo. La Ellen MacArthur Foundation stima che un migliore recupero delle materie prime potrebbe raddoppiare il valore estratto da una batteria, favorendo il riutilizzo di materiali critici come litio, cobalto e nichel.
L’Unione punta così a ridurre la dipendenza dalle forniture estere incentivando il mining urbano e il recupero. Secondo la Commissione, l’adozione del nuovo regolamento potrebbe generare fino a 600mila nuovi posti di lavoro entro il 2030 nel settore della mobilità elettrica e del riciclo.v