Così si fa! Il riciclo delle navi diventa più sicuro
Bruxelles approva un nuovo regolamento: sarà più difficile smaltirle illegalmente nei paesi non Ocse. Previsto anche l’inventario dei materiali pericolosi a bordo. E per i colossi del mare scatta l’obbligatorietà di comunicare la CO2 prodotta
Una volta giunte a fine vita, anche le navi devono essere correttamente smaltite in impianti idonei perché classificate come “rifiuti pericolosi”. Allo scopo di combattere le pratiche illegali, l’attuale normativa impone lo smaltimento all’interno dei paesi Ocse, norma regolarmente aggirata con un semplice cambio di bandiera che permette alle imbarcazioni di fare rotta sull’Asia dove il riciclo costa meno, ma non garantisce gli standard ambientali e di sicurezza.
L’Ue corre ai ripari con una nuova legge in grado di tutelare l’ambiente e garantire il corretto trattamento dei rifiuti. L’apposito regolamento sul riciclo delle navi “consentirà di smaltire legalmente le navi che battono bandiera Ue in strutture che soddisfano i requisiti minimi per l’ambiente – spiega il commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik – grazie al quale gli armatori potranno scegliere tali servizi da un elenco comunitario a un prezzo ragionevole”. Un sistema che, per la Ue, ridurrà le pratiche illegali che attualmente danneggiano l’industria e faciliterà gli investimenti nel miglioramento delle infrastrutture dedicate.
Al via anche un elenco degli impianti sicuri e l’inventario dei materiali pericolosi a bordo.
Abbattere le emissioni – Ma non è tutto. Sempre in tema di grandi navi, la Commissione europea ha compiuto in queste ore il primo passo verso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dai trasporti marittimi.
Lo ha fatto proponendo un atto legislativo che impone ai proprietari delle imbarcazioni di grandi dimensioni – più di cinquemila tonnellate lorde – che attraccano nei porti della Ue di monitorare e comunicare le emissioni di anidride carbonica. “Questa iniziativa è in linea con le ultime proposte concernenti le norme mondiali in materia efficienza del carburante e con le misure fondate sul mercato attualmente oggetto di dibattito in seno all’Organizzazione marittima internazionale”, ha commentato Connie Hedegaard, commissaria responsabile per il clima.
Le emissioni derivanti dal trasporto marittimo internazionale rappresentano oggi il 3% delle emissioni di gas serra mondiali e il 4% nella Ue.