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Surprais! Ecco perché l’Artico assorbe più metano del previsto

where Helsinki (Finlandia) when Mer, 13/09/2023 who roberto

Uno studio condotto dall’Università della Finlandia Orientale evidenzia che la capacità di assorbire e stoccare emissioni di metano di certi suoli dell’Artico è maggiore di quanto si fosse pensato finora

Forse siamo stati troppo pessimistiartico.jpg sullo scioglimento del permafrost dell’Artico causato dall’aumento delle temperature e che porterà a un rilascio accelerato di metano e di altri gas serra.  Stando a uno studio condotto dall’Università della Finlandia Orientale e pubblicato su Nature Climate Change, che ha analizzato 40mila ore di flussi di metano tra suolo e atmosfera in 4 diversi siti nell’Artico, la capacità di assorbire e stoccare emissioni di metano di certi suoli dell’Artico è maggiore di quanto si fosse pensato finora.

 
Feedback negativo
Occorre sapere che mentre le aree umide, anche a causa dello scioglimento del permafrost,  rilasciano più metano nell’atmosfera di quanto ne assorbano, nelle tipologie di suoli più secche avviene il contrario. E queste aree coprono l’80% della regione artica. I ricercatori hanno anche appurato che la loro capacità di immagazzinare questo gas serra aumenta sia per il fatto che il terreno diventa più secco – anche questo può essere una conseguenza dell’aumento delle temperature nell’Artico – sia perché aumenta anche la disponibilità di “carbonio labile”, cioè di residui vegetali e carbonio organico. Con il progredire della crisi climatica, quindi, potrebbe innescarsi un meccanismo di feedback negativo in grado di rallentare le emissioni di metano nell’Artico rispetto alle previsioni attuali.
 
La bomba a orologeria rimane accesa
Ciò però non cambia la valutazione di fondo proposta dall’IPCC e da numerosi studi scientifici: lo scioglimento del permafrost in atto resta un cambiamento con conseguenze globali e difficili da prevedere. L’Artico è davvero una bomba a orologeria, forse solo un po’ meno potente di quanto si sospettava.
Gli esperimenti condotti dai ricercatori nell’Artico canadese hanno gettato luce anche su alcune dinamiche ancora inesplorate del trasferimento di metano tra suoli e atmosfera a quelle latitudini. L’assorbimento di CH4 è stato maggiore durante le ore pomeridiane nella prima parte dell’estate, ovvero nel momento della giornata in cui le temperature del suolo raggiungono il massimo. Mentre nell’ultima parte della stagione estiva, il picco di assorbimento di metano si è verificato di notte.

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