Siccità in Sicilia, il Governo dà il via libera allo stato di emergenza
Avrà una durata di 12 mesi. Stanziati dal Consiglio dei ministri 20 milioni di euro, tra le soluzioni l’acquisto di nuove autobotti e il riavvio dei dissalatori
Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi a causa della crisi idrica in atto in Sicilia. Per farvi fronte sono stati stanziati i primi 20 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Lo stato di emergenza era stato richiesto dalla Giunta regionale siciliana a inizio aprile per rispondere alle esigenze più immediate.
Gli interventi previsti
La Regione ha già stilato una lista di interventi necessari a ridurre gli effetti della crisi dovuta alla mancanza di piogge. Tra le soluzioni rapide proposte dalla cabina di regia per l’emergenza idrica istituita dalla Giunta regionale: l’acquisto di nuove autobotti nei Comuni in crisi e la sistemazione di altri mezzi in un centinaio di enti locali; circa 130 interventi per rigenerare i pozzi esistenti, riattivare quelli abbandonati e trivellarne di nuovi, oltre al revamping di una trentina di sorgenti; il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte e la realizzazione di nuove condotte di interconnessione e bypass. Per i prossimi mesi, invece, si valuta la ristrutturazione e il riavvio dei dissalatori di Porto Empedocle, nell'Agrigentino, e di Trapani. Alla riunione a Palazzo Chigi ha partecipato anche il presidente della Regione Renato Schifani, che ha ringraziato il Governo “per la sensibilità dimostrata” e per “l’impegno a implementare le risorse in tempi brevi”.