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Ecoreati. Il rapporto della Legambiente: ogni anno 30mila delitti contro l’ambiente

where Roma when Lun, 19/12/2022 who roberto

Il fatturato delle “ecomafie” arriva a 8,8 miliardi. Quasi il 44% si concentra in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La provincia di Roma è la prima per ecoreati

Nel 2021 i reati contro l’ambiente ecomafia2022.jpgnon scendono sotto quota 30mila nonostante una lieve flessione, con una media di quasi 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Quasi il 44% si concentra in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, e a livello provinciale Roma è la prima. Crescono gli arresti, toccando quota 368, +11,9% rispetto al 2020.
È quanto emerge dal nuovo rapporto Ecomafia 2022 realizzato da Legambiente - con il sostegno di Novamont e edito da Edizioni Ambiente - e da cui si evince che le ecomafie valgono un fatturato di 8,8 miliardi nel 2021.
 
I numeri dei reati verdi
Sono 59.268 gli illeciti amministrativi contestati, con una media di 162 al giorno, 6,7 ogni ora. Sommati ai reati ambientali, raccontano un Paese dove vengono accertate ogni ora circa 10 violazioni di norme poste a tutela dell’ambiente. Pesa - spiega Legambiente - "la mano della corruzione; 9.490 i reati nel ciclo del cemento illegale, a seguire quelli dei rifiuti (8.473) e contro la fauna (6.215). C'è un'impennata dei reati contro il patrimonio boschivo e storico-culturale. In aumento i furti di opere d’arte. Legambiente, poi, indica al governo Meloni “le dieci proposte per rendere più efficace l’azione dello Stato partendo dall’approvazione di quelle riforme che ancora mancano all’appello, anche in vista della nuova direttiva europea sui crimini ambientali".
 
In testa abusivismo edilizio
Il ciclo illegale del cemento guida nel 2021 la "classifica" delle filiere degli illeciti ambientali, con 9.490 reati (31% del totale), seguito da quello dei rifiuti (8.473) che registra anche il maggior numero di arresti, 287, (+25,9% rispetto al 2020) e di sequestri (3.745, con +15%) e dai reati contro la fauna (6.215).
L'anno scorso c'è stata una impennata dei reati contro il patrimonio boschivo - 5.385 tra incendi colposi, dolosi e generici (+27,2%) con una superficie colpita dalle fiamme di oltre 159.000 ettari (+154,8% sul 2020) - e contro il patrimonio culturale con l'aumento dei furti di opere d'arte, che arrivano a quota 603 (+20,4%).
Le inchieste contro i traffici illeciti di rifiuti monitorate da Legambiente nel 2021 sono state 38, contro le 27 dell'anno precedente, mentre nei primi sette mesi di quest'anno sono state 17.
 
I rifiuti
Sono stati 292 i beni posti sotto sequestro, per un valore complessivo di oltre 227 milioni di euro. Il delitto in assoluto più contestato è quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti penali, ma il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare è scattato per l'attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, con 497 provvedimenti. I quantitativi di rifiuti sequestrati superano i 2,3 milioni di tonnellate, l'equivalente di 94.537 tir: messi su strada, uno dietro l'altro, formerebbero un serpentone di 1.286 chilometri, che da Reggio Calabria potrebbe spingersi al confine con la Svizzera. Legambiente segnala i 640.195 controlli eseguiti nel settore agroalimentare e il fatto che tra i nuovi interessi delle ecomafie c'è il traffico illecito degli oli vegetali esausti. Il Conoe stima che 15mila tonnellate all'anno sfuggano alla raccolta e al trattamento dei certificati dei consorzi.
 
Le regioni
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa che subiscono il maggiore impatto di ecocriminalità e corruzione, osserva la Legambiente. In questi territori si concentra il 43,8% dei reati accertati dalle forze dell'ordine e dalle capitanerie di porto, il 33,2% degli illeciti amministrativi e il 51,3% delle inchieste per corruzione ambientale sul totale nazionale. Tra le regioni del Nord la Lombardia si conferma quella con il maggior numero di illeciti ambientali (1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale e 33 arresti). Crescono i reati accertati in Liguria, ben 1.228, che scala cinque posizioni, arrivando al nono posto. A livello provinciale, Roma, con 1.196 illeciti ambientali, scalza nel 2021 dalla prima posizione Napoli (1.058), che viene superata di misura anche da quella di Cosenza (1.060). L'anno scorso le forze dell'ordine hanno applicato per 878 volte i delitti contro l'ambiente (legge 68/2015).
 
Le dieci idee della Legambiente
Approvare, anche in questa legislatura, la costituzione della Commissione Ecomafia; inserire i delitti previsti dal titolo VI-bis del Codice Penale e il delitto di incendio boschivo (423 bis) tra quelli per cui non scatta la tagliola dell'improcedibilità; approvare il ddl contro le agromafie; introdurre nel codice penale i delitti contro gli animali; emanare i decreti attuativi della legge 132/2016, che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l'ambiente. Sono fra le dieci proposte di modifica normativa proposte da Legambiente per rendere più efficace l'azione dello Stato anche in vista della prossima direttiva europea sui crimini ambientali.
 
I commenti di Stefano Ciafani ed Enrico Fontana
"È fondamentale non abbassare la guardia nei confronti degli ecocriminali - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - ora più che mai, visto che sono stati assegnati i primi finanziamenti dei bandi del Pnrr: molti altri ne verranno aggiudicati nel prossimo futuro, e presto si apriranno i tanti cantieri dell'agognata transizione ecologica. In tutto ciò il sistema di prevenzione e repressione dei reati descritti in questo Rapporto non è stato rafforzato come si sarebbe dovuto fare. Per questo oggi abbiamo presentato le nostre dieci proposte di modifica normativa, convinti che quel percorso di civiltà, iniziato a suo tempo con la legge sugli ecoreati proseguito quest'anno con l'introduzione della tutela dell'ambiente tra i principi della nostra Costituzione e con l'inserimento dei delitti contro il patrimonio culturale, possa proseguire anche in questa legislatura". In Europa, spiega Enrico Fontana, responsabile Ufficio Raccolta Fondi e Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità, "si discute di una nuova direttiva sui crimini ambientali, per inasprire le sanzioni e rendere efficace l'attività di prevenzione e repressione. L'Italia, al riguardo, ha maturato importanti competenze, a partire dalle inchieste sui traffici illegali di rifiuti, ma sconta ancora ritardi per quanto riguarda in particolare la lotta all'abusivismo edilizio. I reati nel ciclo del cemento sono una vera e propria piaga su cui è necessario continuare a puntare i riflettori".
 
Il commento della sottosegretaria Ferro
Secondo Wanda Ferro, sottosegretaria all'Interno, l’impegno del Governo per contrastare le ecomafie sarà costante e concreto, per scongiurare ulteriori danni al territorio italiano tutto e ripristinare quel senso di legalità di cui l’Italia ha il necessario bisogno”.

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ecomafia-2022