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Il mondo e l’ambiente. A Fukushima l'acqua (poco) radioattiva sarà riversata in mare

where Fukushima (Giappone) when Lun, 12/04/2021 who roberto

Timori per lo scarico in oceano di acqua contaminata da 4 grammi di trizio, un isotopo con lieve radioattività

Il governo giapponese ha deciso centralefukushima.jpgdi rilasciare nell'oceano l'acqua leggermente radioattiva contenuta nelle cisterne, impiegata per raffreddare i reattori danneggiati nella centrale di Fukushima, nonostante la contrarietà dell'industria della pesca, oltre ai residenti e dei rappresentanti della agricoltura locale. Nell’acqua sono dissolti 4 grammi di trizio, un isotopo lievemente radioattivo dell’idrogeno, oltre ad altri minerali comuni nelle acque come il carbonio14 e lo stronzio. Va osservato che la radioattività dell’acqua di Fukushima sarebbe inferiore alla radioattività naturale dell’acqua dell’oceano in cui verrebbe riversata. Disapprovazione è stata espressa a più riprese anche dai Paesi vicini, tra cui la Cina e la Corea del Sud, a diverse associazioni ambientaliste.
 
Raffreddare i reattori
Per raffreddare gli impianti danneggiati nella catastrofe del 2011, quando la centrale nucleare venne travolta dall’onda di tsunami che aveva ucciso 20mila persone, ogni giorno si aggiungono ai serbatoi circa 140 tonnellate di acqua blandamente contaminata. Nell'area adiacente all'impianto sono già presenti più di 1.000 cisterne, e secondo il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power (Tepco), entro l'estate del prossimo anno si raggiungerà la massima capacità consentita. Il ministro del Commercio e dell'Industria, Hiroshi Kajiyama, ha riferito che il governo chiederà la cooperazione degli enti del settore a livello globale e dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), oltre a discutere con le prefetture locali, per fornire un livello adeguato di sicurezza e garantire la trasparenza nel processo decisionale. Nel febbraio dello scorso anno, durante una visita alla centrale, il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, aveva ammesso che il rilascio dell'acqua nell'Oceano Pacifico sarebbe in linea con gli standard internazionali dell'industria nucleare. Durante l'incidente del marzo 2011, innescato dal terremoto di magnitudo 9 e dal successivo tsunami, si è verificato il surriscaldamento del combustibile nucleare, seguito dalla fusione del nocciolo, a cui si accompagnarono le esplosioni di idrogeno e le successive emissioni di radiazioni. Lo smantellamento della centrale, che comprende la rimozione dei detriti prodotti dal combustibile esausto, secondo le stime del governo, potrebbe durare fino al 2051.

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