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Seppellire la CO2. Eni e Snam si alleano per sequestrare l’anidride carbonica nel sottosuolo dell’Adriatico

where San Donato Milanese (Mi) when Mar, 27/12/2022 who roberto

Una società mista per il primo progetto di Ccs in Italia. La CO2 verrà iniettata nel vecchio giacimento esaurito di metano al largo di Ravenna. La Legambiente protesta

L’amministratore delegato eni-snam.jpgdell’Eni, Claudio Descalzi, e l’amministratore delegato della Snam, Stefano Venier, hanno firmato un accordo attraverso il quale le due società, attraverso una società mista con quote uguali del 50% ciascuna, collaboreranno allo sviluppo e alla gestione della Fase 1 del Progetto Ravenna di cattura e stoccaggio della CO2 (Ccs). L’accordo prevede anche di portare avanti gli studi e le attività propedeutiche a successive fasi di sviluppo.
 
I dettagli del progetto
La Fase 1 del Progetto Ravenna Ccs prevede la cattura di 25mila tonnellate di CO2 dalla centrale Eni di trattamento di gas naturale di Casalborsetti (Ravenna). La CO2 sarà convogliata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest e infine iniettata nel giacimento esaurito di gas, al largo di Ravenna.
Il progetto è uno degli strumenti finora individuati per rispondere alle necessità di decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica e più in generale dei settori “hard to abate” (cioè dei quali non sono ancora disponibili tecnologie adeguate per abbattere le emissioni di anidride carbonica) attraverso un processo tecnologico, affermano le due società, “immediatamente disponibile, altamente efficiente ed efficace, che permette di valorizzare le infrastrutture e le competenze già presenti sul territorio. Le attività previste consentiranno di creare nuove opportunità di lavoro, con una stima complessiva di oltre 500 nuovi posti di lavoro in corrispondenza della sola prima fase del progetto”.
Il ruolo della Ccs nelle strategie di contrasto al cambiamento climatico trova riscontro nelle analisi dell’Intergovernative Panel on Climate Change (Ipcc) e dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) che nei loro rapporti confermano la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio della CO2 come una tra le soluzioni “imprescindibili” per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione per il contrasto ai cambiamenti climatici.
 
I commenti dei due amministratori delegati
L’a.d. dell’Eni, Claudio Descalzi, ha commentato: “Oggi più che mai emerge l’esigenza di conciliare obiettivi di decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività, e fare sistema diventa prioritario. Questo accordo rappresenta un esempio di eccellenza, volto a valorizzare le sinergie industriali per contribuire al percorso di decarbonizzazione del sistema produttivo italiano. La prima fase del Progetto Ravenna consentirà di ridurre le emissioni della centrale di Casalborsetti, avviando in Italia un progetto basato su un processo tecnologico maturo ed essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, complementare alle rinnovabili, all’efficienza energetica e alle altre leve disponibili, ed è centrale per evitare le emissioni di CO2 dei settori altamente energivori che, al momento, non hanno alternative tecnologiche per la decarbonizzazione”.
L’a.d. della Snam Stefano Venier ha aggiunto: “È un fatto che le tecnologie di carbon capture and storage stiano maturando a livello globale come uno strumento a disposizione per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e per questa ragione è al centro dell’attenzione da parte di governi, investitori e operatori industriali. Progetti di Ccs sono in corso di sviluppo a livello globale e sono già in fase avanzata di definizione sia in Europa - specialmente nel Regno Unito, in Olanda e nei Paesi nordici - sia negli Stati Uniti. Con questa joint venture nasce in Italia la prima iniziativa che ha l’ambizione di offrire una soluzione all’intero cluster produttivo hard to abate della Pianura Padana e potenzialmente anche delle altre regioni italiane e di altri Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Snam contribuirà al progetto con il proprio know how e le proprie competenze distintive nel trasporto e gestione di molecole, in questo caso quelle della CO2.”
 
La contestazione della Legambiente
"Ravenna si conferma ancora una volta capitale del fossile, dopo la stretta di mano fra Descalzi e Venier che ha sancito la collaborazione tra Eni e Snam per la prima fase di avvio del progetto di Ccs (carbon capture and storage) sulla costa ravennate". È quanto sostiene in una nota Legambiente regionale. "Non è tutto oro ciò che luccica: sebbene si legga di una tecnologia matura, pronta all'utilizzo e che sta avendo notevoli sviluppi in Europa, basta una veloce rassegna stampa per smentire. Oltre a rivelarsi una tecnologia acerba e fallimentare, il Ccs si dimostra essere il meccanismo perfetto per continuare il business-as-usual del fossile".

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