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​Il ministro Guidi chiede all’Europa di sostenere l’industria energivora

where Milano when Lun, 28/07/2014 who redazione

Il ministro dello Sviluppo Economico lo ha chiesto nel primo Consiglio sulla competitività informale tenuto con i colleghi europei nel semestre a presidenza italiana. Il plauso di Confindustria

Sostenere le industrie energivore per rilanciare la crescita europea, la manifattura e l'occupazione. Lo ha affermato, a Milano, nel primo Consiglio competitività informale con i colleghi europei sotto presidenza del semestre italiano, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, illustrando le priorità per l'agenda europea dell'Industria. “La politica industriale - ha sottolineato Guidi - necessita di essere integrata nel pacchetto clima/energia per favorire un'economia più efficiente che tenga anche conto dell'impatto che l'aumento dei prezzi dell'energia ha sulle nostre industrie”. In quest'ottica, ha proseguito il ministro, “occorre sostenere l'industria ad alta intensità di energia, dove la voce costo dell'energia ricopre ogni anno una parte più che consistente dei costi di produzione, sostenendo il diritto degli stati membri a determinare la loro politica energetica senza troppi compromessi e nel pieno rispetto del trattato”.
Soddisfazione per le dichiarazioni del ministro Guidi giungono dal direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci. “La riduzione del 10% dei costi energetici per le Pmi, in sé condivisibile, viene infatti anche finanziata attraverso un complessivo indebolimento degli strumenti di politica industriale finalizzati a rendere competitive le imprese energivore. Si tratta di misure che vanno in direzione opposta alle dichiarazioni del ministro Guidi, che invece Confindustria condivide in toto”.
A giudizio del direttore generale di Confindustria, “bisogna quindi correggere la norma che introduce il pagamento di oneri fiscali proprio per quelle imprese che in questi anni hanno investito in sistemi efficienti di autoproduzione (impianti di cogenerazione). Tale previsione, oltre a penalizzare alcuni settori strategici per la nostra industria nel confronto internazionale, rischia di rallentare gli investimenti in efficienza energetica, in contraddizione con gli orientamenti della Commissione Ue e l'intenzione del Governo di puntare su queste tecnologie”.

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Ministro sviluppo economico