Nuove intese per i giacimenti dell’Algeria. La Sace interviene
Missione italiana ad Algeri. Operazioni per 1,4 miliardi in Algeria e Marocco
L'Italia intende migliorare la partnership con l'Algeria, un paese “molto vasto” che ha bisogno della “nostra tecnologia”, in particolare per quanto riguarda “l'industria meccanica e il settore energetico”. Lo ha detto ad Algeri il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, nel corso di una conferenza stampa con il ministro dell'Industria e delle Miniere, Abdessalam Bouchouareb, dopo la firma di un memorandum di cooperazione tra i due dicasteri.
La visita in Algeria e Marocco è tesa a rafforzare il partenariato e a diversificare la struttura degli scambi economici e commerciali. “L'Algeria è un paese incontaminato che ha bisogno della nostra tecnologia”, ha detto il ministro, spiegando che le aziende italiane intendono esplorare opportunità d'investimento in tutti i settori, con particolare riferimento all'energia e all'industria meccanica. In Algeria, la Sace ha allo studio nuove operazioni a sostegno di export e investimenti per un valore totale di 1,2 miliardi di euro, concentrate prevalentemente nelle tecnologie industriali per l'oil&gas, metalli e per le infrastrutture e costruzioni.
Il dato riflette le prospettive positive di un'economia trainata non solo dalle performance del settore oil&gas (l'Algeria è l'ottavo produttore e quarto esportatore al mondo di gas), ma anche da un ampio Programma di Investimenti Pubblici, focalizzato sul processo di diversificazione e sullo sviluppo infrastrutturale.
Secondo le previsioni di Sace, che colloca l'Algeria tra i Paesi a maggior potenziale in base all'export opportunity index (76/100), nei prossimi quattro anni le esportazioni italiane in Algeria riusciranno a mettere a segno una crescita del 5,8% medio annuo, trainate dalla meccanica strumentale nei suoi diversi comparti.
Nel corso della missione, Sace ha confermato la piena disponibilità a sostenere l'export e l'internazionalizzazione delle imprese italiane anche in Marocco, dove la società pubblica ha allo studio nuove operazioni per circa 180 milioni di euro, in particolare nei settori della meccanica e dei trasporti, e osserva con attenzione i comparti strategici per il Paese.