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L’appello. L’industria europea della metallurgia non ferrosa chiede un intervento immediato per contrastare la crisi energetica

where Milano when Mar, 13/09/2022 who roberto

Presentato martedì scorso ai vertici UE un documento di Eurometaux, pienamente condiviso da Assomet

Con una lettera firmata da oltrealluminio.png 40 amministratori delegati di primarie aziende metallurgiche del continente, Eurometaux ha inviato ai vertici dell’Unione Europea, nello specifico al presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, al presidente del Parlamento, Roberta Metsola, e al Presidente del Consiglio, Charles Mitchel, una comunicazione urgente allo scopo di allertare le istituzioni comunitarie sulla concreta minaccia per l’intero settore rappresentata dell'odierna crisi energetica. La missiva, cui Assomet - Associazione Italiana Industrie Metalli non Ferrosi ha fornito piena adesione, contiene una serie di richieste dei leader dell'industria europea dei metalli non ferrosi che intendono lanciare l'allarme sul costante peggioramento della crisi energetica in Europa e sulla minaccia che questa rappresenta per il futuro di un comparto fondamentale e assolutamente funzionale alla crescita dell’Unione.
 
Dimezzata la capacità di alluminio, zinco e piombo
L’industria metallurgica è già stata costretta a tagli senza precedenti negli ultimi 12 mesi, ma desta particolare preoccupazione l’arrivo dell’inverno, che potrebbe determinare ulteriori forti sconvolgimenti. Occorrono interventi di emergenza allo scopo di preservare le filiere industriali a elevata intensità energetica e prevenire la perdita permanente di migliaia di posti di lavoro.
Il 50% della capacità dell'UE – in particolare i comparti dell’alluminio, dello zinco e del piombo - è già stata messa fuori servizio dalla crisi energetica; a questo si aggiunge il calo significativo della produzione di silicio e ferroleghe, nonché ulteriori impatti sui settori del rame e del nichel.
Solo nell'ultimo mese diverse aziende sono state costrette ad annunciare chiusure a tempo indeterminato e molte altre sono sull'orlo di una crisi irreversibile, dovendo fare i conti con costi dell’elettricità e del gas oltre dieci volte più alti rispetto allo scorso anno e di gran lunga superiori al prezzo di vendita dei loro prodotti.
 
Un’industria competitiva
Gli obiettivi dell'Europa in materia di energia pulita richiedono un’industria metallurgica competitiva e in costante crescita, allo scopo di garantire un approvvigionamento sicuro delle materie prime aggiuntive necessarie per abbandonare i combustibili fossili. Metalli di base, da impiegare per le batterie e altri ancora (litio, cobalto) sono indispensabili in volumi sempre maggiori in quanto destinati alle infrastrutture di rete europee, ai veicoli elettrici, ai pannelli solari, alle turbine eoliche e agli elettrolizzatori a idrogeno, nonché per una complessa rete di altre catene del valore essenziali nell'economia comunitaria. Per produrre metalli e semilavorati metallici sono indispensabili gas ed elettricità a prezzi accessibili; è evidente come l'Europa non sia in grado di attuare una strategia di successo nell’ambito dell'energia e delle materie prime, se tali costi rimangono ai livelli odierni.
I progetti strategici e gli investimenti a lungo termine dell'UE in ambito metallurgico rischiano di saltare e si prospettano ulteriori chiusure qualora le imprese non vengano protette dai costi dell’energia già in questa fase conclusiva del 2022.
 
Le richieste
Eurometaux e Assomet chiedono pertanto l’adozione di un pacchetto completo di soluzioni, che comprenda: misure temporanee per far fronte al prezzo eccessivo dell’energia; il miglioramento del quadro degli aiuti di Stato temporanei, portando a 50 milioni di euro la soglia destinabile alle imprese in difficoltà e aggiungendo il sostegno a quelle che riducono la produzione; l’incentivazione di accordi d’acquisto di energia rinnovabile, attraverso un'azione normativa immediata che migliori le condizioni per i consumatori industriali; la riduzione al minimo dell'impatto dei costi extra del carbonio derivanti dal sistema ETS attraverso la richiesta agli Stati membri di fornire la piena allocazione dei costi indiretti e l’utilizzo della riserva di stabilità del mercato; il supporto alle aziende attraverso la limitazione delle tasse e delle maggiorazioni su elettricità e gas, nonché la creazione di un fondo di emergenza UE destinato alle industrie ad alta intensità energetica; l’implementazione degli schemi che supportano l'interrompibilità a breve termine e la flessibilità della risposta alla domanda.

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alluminio