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Codacons fa la guerra al Conai: esposto sul riciclo della plastica. Il consorzio: “È senza fondamento”

where Milano when Mar, 27/03/2018 who roberto

Codacons chiede di accertare gli obiettivi minimi fissati dalla legge. Il consorzio: “un esposto mediatico, siamo trasparenti e controllati”

Il Codacons ha presentato un espostoriciclo-plastica.jpg alla magistratura di Roma chiedendo di aprire una indagine sull’attività dei due leader del settore, CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) e COREPLA (Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica), per verificare il rispetto degli obiettivi minimi fissati dalla normativa vigente. I dubbi dell’assoconsumatori riguardano in particolar modo i risultati raggiunti annunciati da Corepla nella relazione annuale di gestione, che fissano all’83,2% la percentuale di riciclo totale.

 
Scrive il Codacons nell’esposto: “Le relazioni annuali sulla gestione di COREPLA sembrerebbero non conformi nella misura in cui indicano il superamento degli obiettivi di legge e performance di recupero e riciclo maggiori rispetto a quelle realizzate dal solo sistema COREPLA. Si arriva infatti al risultato finale del ‘recupero totale 83,2%’ conteggiando indebitamente anche: i risultati conseguiti dal “riciclo indipendente” (344.000 ton), dunque fuori dal circuito COREPLA (non a caso anche l’Antitrust, nella relazione IC 49, afferma che il sistema CONAI/COREPLA “si attribuisce le performance” degli operatori indipendenti; i risultati conseguiti dai Comuni che pesano per ben 615.000 ton., ossia il “recupero energetico degli imballaggi in plastica presenti nei RU indifferenziati” e che avviene non a spese di COREPLA ma dei Comuni.
 La direttiva imballaggi 94/62 e il Codice ambiente d.lgs. n. 152/2006 fissano per la plastica l’obiettivo di riciclo meccanico, rispettivamente, del 26% e del 27,5%. Corepla dichiara nella relazione sulla gestione 2016 di riciclare 549.918 tonnellate su un immesso a consumo totale di 2.178.000 tonnellate: ciò significa che il riciclo Corepla è pari al 25,24% dell’immesso a consumo, per cui da solo il Consorzio  sembrerebbe non raggiungere l’obiettivo di riciclo previsto dalla legge”.
Il Codacons dunque, considerati anche i contributi economici che ruotano attorno al riciclo della plastica in Italia, nell’interesse dei consumatori e della collettività ha presentato un esposto in Procura chiedendo di aprire un’inchiesta per approfondire la vicenda alla luce delle eventuali fattispecie che saranno ravvisate dalla magistratura.
 
La replica di Conai - Immediata la replica di Conai, che parla di “un vero e proprio esposto mediatico”, che non ha alcun fondamento e tralascia volutamente gli aspetti normativi, tecnici e gestionali che garantiscono la correttezza dell’operato del CONAI.  Per il controllo del raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero - ricorda il consorzio - la stessa legge prevede, a carico di tutti gli operatori, la comunicazione al CONAI dei dati relativi alle quantità di rifiuti di imballaggio avviati a riciclo e recupero e, a carico dei Consorzi di filiera e dei sistemi autonomi, anche la trasmissione dei documenti programmatici e consuntivi delle rispettive attività.
 
“L’attività del CONAI è soggetta alla vigilanza del Ministero dell’ambiente e del Ministero dello sviluppo economico, nei cui confronti sussistono precisi obblighi di informazione e comunicazione. Inoltre, tre dei componenti il Collegio dei Sindaci del Consorzio sono nominati rispettivamente dal Ministro dell’ambiente, dal Ministro dello sviluppo economico e dal Ministro dell’economia e delle finanze”.
 
CONAI - si legge ancora in una nota - è sempre stato trasparente nei confronti di tutte le Istituzioni, non mancando mai di fornire ogni informazione e collaborazione richiesta, come da ultimo fatto anche in occasione dell’Indagine sui consorzi e il mercato del riciclo svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
 
La valanga mediatica di screditamento del CONAI e del Sistema consortile, iniziata già da tempo, ha tuttavia raggiunto toni, giudizi e azioni che hanno perso qualunque equilibrio e razionalità giuridica e tecnica, e che non possono essere ulteriormente tollerati. Per questo ha quindi dato mandato ai suoi legali di avviare tutte le opportune azioni a tutela della propria immagine in ogni sede competente.”

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