La Commissione UE lancia la sua rivoluzione: più riuso e più packaging tutto riciclabile entro il 2030
L'obiettivo è ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% pro-capite per ogni Paese entro il 2040. Vietate le confezioni monouso all'interno di bar e ristoranti e i flaconcini negli hotel
La Commissione Ue lancia la rivoluzione del packaging e punta sul riuso e sullo strumento del “vuoto a rendere” per gli imballaggi. L'obiettivo è ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% pro-capite per ogni Paese entro il 2040 e, secondo la proposta di regolamento, entro il 2030 il 20% delle vendite di bevande take-away dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili o usando i contenitori dei clienti, per arrivare all'80% nel 2040, vietando anche le confezioni monouso all'interno di bar e ristoranti e i flaconcini negli hotel. Tra le altre norme è prevista una quota obbligatoria di contenuto riciclato nei nuovi imballaggi di plastica, i prodotti in plastica biodegradabile commercializzati in Ue dovranno avere un'etichetta per mostrare quanto tempo impiegheranno a biodegradarsi.
Aumentare la riciclabilità
Le proposte in materia di imballaggi presentate dalla Commissione Europea mirano a rendere gli imballaggi "completamente riciclabili" entro il 2030, in modo "economicamente sostenibile". La principale misura per aumentare la riciclabilità è definire criteri di progettazione obbligatori per tutti gli imballaggi, che si applicheranno a tutti i materiali e saranno integrati da un sistema di verifica della riciclabilità degli imballaggi immessi sul mercato. La misura contribuirà ad aumentare il tasso complessivo di riciclaggio e servirà anche a trasformare gli imballaggi riciclati in una materia prima secondaria di alta qualità per la fabbricazione di nuovi prodotti. Per quanto riguarda i rifiuti in plastica, nella maggior parte degli Stati membri i tassi di riciclaggio sono bassi e i rifiuti riciclati sono usati solo in applicazioni di scarsa qualità. Pertanto, per creare un mercato appetibile per le materie prime secondarie, la proposta stabilisce che nei nuovi imballaggi di plastica vi sia una percentuale obbligatoria di plastica riciclata. Questi obiettivi vincolanti possono trasformare i rifiuti di plastica in un prodotto prezioso, come dimostra l'esperienza acquisita con gli obiettivi di contenuto riciclato nelle bottiglie in Pet fissati dalla direttiva dell'Ue sulla plastica monouso. Dovrà essere chiaro quali tipi molto limitati di imballaggi devono essere compostabili, in modo che i consumatori possano gettarli nei rifiuti organici.
Questione riuso
Per quanto riguarda il riuso, la Commissione nota che, mancando norme specifiche, negli ultimi vent'anni la quantità di imballaggi riutilizzabili si è drasticamente ridotta. Per invertire questa tendenza, propone obiettivi Ue obbligatori per le imprese, per fare in modo che l'offerta dei loro prodotti sia in parte in imballaggi riutilizzabili o ricaricabili. Entro il 2030 e il 2040, rispettivamente il 20% e l'80% delle bevande fredde e calde dovrà essere venduto in contenitori che fanno parte di un sistema di riutilizzo, oppure i consumatori dovranno poter riempire i loro contenitori. I venditori di birra al dettaglio, per esempio, dovrebbero utilizzare contenitori ricaricabili per il 10% dei loro prodotti entro il 2030 e per il 20% entro il 2040. Gli obiettivi per il cibo da asporto dei ristoranti sarebbero rispettivamente il 10% per il 2030 e il 40% per il 2040. Entro il 2030, il 10% degli imballaggi usati per il trasporto nell'e-commerce dovrà essere riutilizzabile, percentuale che salirà al 50% entro il 2040.
Standard ed etichette
È prevista, inoltre, una certa standardizzazione del formato degli imballaggi riutilizzabili, per esempio le bottiglie per bevande, e chiarimenti sulla progettazione dei sistemi di riutilizzo e ricarica. Prevista anche un'etichettatura degli imballaggi riutilizzabili (l'uso di pittogrammi per indicare la possibilità di riutilizzare i contenitori), che aiuti i consumatori a fare scelte informate. Per la Commissione, le norme daranno al settore certezza giuridica e tempo per effettuare i necessari adeguamenti della catena di approvvigionamento. La Commissione propone inoltre esenzioni da questi obiettivi, per esempio per i negozi molto piccoli. Gli Stati membri dovranno adottare misure per incentivare l'introduzione di sistemi di riutilizzo e ricarica, e attuare interventi complementari come sistemi di cauzione-rimborso per gli imballaggi riutilizzabili, incentivi economici, obblighi per le imprese di ampliare la gamma di prodotti venduti in confezioni riutilizzabili o ricaricabili, per esempio i detergenti o altri prodotti per cui non sono previsti obiettivi obbligatori.