Così si fa! Negozi di prodotti sfusi, a Milano potrebbe arrivare lo sconto Tari
Producono meno rifiuti dei concorrenti ma finora pagavano la Tari a tariffa piena. Nel 2025 arriverà una riduzione della tariffa.
Sono sempre più diffusi i negozi di prodotti, dagli alimentari a quelli per la casa che sono venduti senza imballaggio e ricaricabili. Ma, nonostante producano meno rifiuti dei loro concorrenti, pagano la Tari (tassa rifiuti urbani) a prezzo pieno. Almeno fino a oggi, perché un comune, quello di Milano è intenzionato a ridurre la loro aliquota, fin dal 2025. Su iniziativa del capogruppo di Europa Verde Tommaso Gorini e della consigliera di Ev Francesca Cucchiara, il consiglio comunale – leggiamo su Milano Today - ha approvato il 31 marzo un ordine del giorno (collegato al bilancio) per arrivare a questo obiettivo. "Questi negozi riducono alla fonte la produzione di rifiuti ma pagano la Tari come qualsiasi altro esercente. Ci è sembrata un'ingiustizia", ha detto Gorini in aula.
Già esiste a Torino
L'agevolazione specifica per questa casistica è prevista da una legge del 2013 ed è già applicata in altre città, come Torino. L'ordine del giorno (approvato con 28 sì della maggioranza e 3 astenuti della Lega) chiede dunque che, nel prossimo regolamento Tari, in discussione tra pochi giorni, si preveda una riduzione della tariffa per i negozi di vendita al dettaglio che vendano prevalentemente prodotti sfusi o in imballaggi riutilizzabili, o applichino la pratica del "vuoto a rendere". Assenso da Emmanuel Conte, assessore al bilancio, che ha sottolineato come l'ordine del giorno sia coerente con il piano aria clima e gli obiettivi dell'amministrazione e ha promesso che si cercherà di applicare la tariffa "scontata" già nel 2025, approfittando del regolamento sulla Tari di prossima stesura.