Economia circolare: Fise Unicircular, più sbocchi e semplificazioni per le imprese
Lo ha dichiarato Andrea Fluttero, presidente Fise Unicircular in commissione Ambiente alla Camera. Tra i punti sottolineati anche la necessità di governare meglio gli impianti di smaltimento
Quello che serve alle imprese dell'economia circolare per crescere e innovarsi è riconducibile a tre pilastri: mercati di sbocco, semplificazioni e responsabilità estesa del produttore. Lo ha dichiarato Andrea Fluttero, presidente Fise Unicircular in commissione Ambiente alla Camera nell'ambito dell'esame degli schemi di decreto legislativo denominato "pacchetto economia circolare", in materia di veicoli fuori uso, pile e accumulatori, discariche di rifiuti e imballaggi.
“Il primo riguarda i mercati di sbocco: si lavori sugli acquisti verdi, abbiamo bisogno di strumenti per avere contenuti minimi di materie riciclate nei prodotti nuovi e di ecocontributi in sede di immissione nel mercato. Il secondo pilastro è quello delle semplificazioni e nel nostro caso riguarda la cessazione della qualifica di rifiuti. A noi serve la flessibilità per ottenere in entrata dei rifiuti la possibilità di ottenere materie prime e seconde anche se provengono da lavorazioni di rifiuti affini. E abbiamo bisogno di flessibilità in uscita dei prodotti in modo da poter consentire l'ampliamento della rosa di applicazioni che sono state definite nel decreto End of waste o nell'autorizzazione rilasciata caso per caso. Il terzo pilastro evidenziato da Fluttero riguarda la “corretta calibrazione della responsabilità estesa del produttore. Con questo strumento tutti i rifiuti che non sono quelli classici che escono dalle nostre case ma che sono Raee, abbigliamento, arredi, diventano prodotti post consumo. È una miniera di materie prime che, se governata correttamente, ci consente di creare occupazione e riciclo. Per governare meglio servono impianti di smaltimento gestiti in maniera corretta è questo aspetto è indispensabile per l'economia circolare. Il legislatore deve evitare che si chiudano gli impianti”.
Sull’argomento è intervenuta anche Claudia Brunori di Enea. “Enea è favorevole alle proposte del decreto in esame che risultano coerenti con i principi dell'economia circolare e con l'approccio al ciclo di vita e il rispetto della gerarchia dei rifiuti. Servono però - ha proseguito - misure di prevenzione dei rifiuti a partire dalla progettazione dei prodotti, alla valorizzazione delle risorse tramite simbiosi industriale. Importanti anche gli incentivi che possono promuovere riparazione e uso dei prodotti, lo sviluppo tecnologico e la realizzazione di impianti di trattamento rifiuti e gli incentivi per le materie prime e seconde. Vanno valorizzate anche le materie prime critiche sul territorio nazionale, mentre per l'utilizzo dei fanghi si auspica che venga al più presto adottata la disciplina organica richiesta a livello europeo”.