Decreto incentivi alle rinnovabili non-FV, previsti tagli alle tariffe per (quasi) tutti
Prevista riduzione del 13% per il grande eolico, del 50% per i bioliquidi, del 31% per i termovalorizzatori senza differenziata. Sostanzialmente invariati geotermico, eolico offshore, idroelettrico a bacino tra 1 e 5 MW, energia oceanica, gas da discarica e da depuratori
“Oltre alle nuove regole su aste e registri e ai nuovi contingenti di potenza, la bozza di decreto del Mise che regolerà gli incentivi alle rinnovabili fino a fine del 2016 prevede consistenti tagli alle tariffe incentivanti rispetto al decreto del 6 luglio 2012”. Lo scrive la Staffetta Quotidiana, che ha visionato la bozza di provvedimento.
Tetto invariato ma modalità di calcolo cambiate - Nel documento, ”resta il tetto dei 5,8 miliardi stabilito con il precedente decreto del 2012, anche se vengono aggiornate le modalità per il calcolo”. L'ammissione agli incentivi invece “terminerà 30 giorni dopo il raggiungimento del tetto dei 5,8 miliardi o, in ogni caso, il 30 dicembre 2016”. Entro la fine del mese - lo ha detto il ministro Guidi in settimana - arriverà il decreto del ministero dello Sviluppo economico: il provvedimento avrà una valenza di meno di due anni: dalla seconda metà del 2015 a tutto il 2016 in attesa di definire il nuovo regime di incentivazione per il 2017.
Biomasse e inceneritori - I tagli previsti “non riguardano allo stesso modo tutte le fonti e tutte le taglie. Si va infatti dalla riduzione del 50% della tariffa incentivante per gli impianti a bioliquidi sostenibili (uguale per tutte le taglie) a quella del 31% per i rifiuti non provenienti da raccolta differenziata bruciati in impianti da oltre 5 MW di potenza”.
Eolico - Per il mini eolico sono state introdotte “due nuove fasce di potenza: 60-200 kiloWatt, penalizzata (rispetto alla precedente categoria 20-200) con un taglio del 40%, 20-60 kW con un taglio del 29%. La taglia più piccola (1-20 kW) riceve una riduzione del 14%”. Per il grande eolico il taglio è invece “del 13%”.
Idroelettrico - Il grande idroelettrico ad acqua fluente (oltre i 5 MW) vede “una riduzione del 24%, mentre per quello a bacino o serbatoio abbiamo un -6% - prosegue la Staffetta- registriamo un -18% per il mini idro ad acqua fluente (1-250 kW). Per il piccolo idroelettrico (500-5.000 kW) la riduzione è di appena il 3%”.
Invariati geotermia e mini-idro a bacino - Sono invece “sostanzialmente invariate le tariffe per il geotermico, per l'eolico offshore, per l'idroelettrico a bacino tra 1 e 5 MW, per l'energia oceanica, e per i gas da discarica e da depuratori”, conclude la testata specializzata.