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L’acqua è piena di calcare in Italia, eccessi registrati in ben 883 comuni

where Roma when Mer, 29/09/2021 who roberto

Tra le grandi città, che si trovano in casa a dover fare i conti con la problematica dell’acqua molto dura, spiccano Roma e Bologna

Danneggia caldaie, scaldabagniacqua.jpg, lavatrici, lavastoviglie e ferri da stiro, ma anche rubinetterie e lavabi. Per non parlare dell’incidenza sui consumi energetici, sull’utilizzo di detergenti e detersivi e l’impatto su pelle e capelli. Stiamo parlando del calcare, una presenza molto diffusa sul territorio italiano, con eccessi in ben 883 i Comuni nell’acqua ad uso domestico. A tracciare il quadro è Culligan, azienda nel settore del trattamento dell’acqua, che ha fatto stilare a Nomisma una particolare classifica.

Acqua molto dura a Roma e Bologna
Tra le grandi città, che si trovano in casa a dover fare i conti con la problematica dell’acqua molto dura, spiccano Roma e Bologna. Leggermente migliore la situazione a Milano, Torino, Bari e Firenze, che presentano un’acqua ‘discretamente dura’. Ma cosa significa ‘acqua dura’? La durezza indica la presenza di calcare e si misura in gradi francesi: la normativa definisce un intervallo che va dai 15 ai 50°F, sopra i 15° F un’acqua viene definita dura. Sul podio della classifica degli 883 Comuni in cui l’acqua è molto dura, svettano San Gimignano (SI) con 76°, Fiano Romano con 65,97° e Nola (NA) con 60°. Chiunque può verificare i parametri del proprio Comune attraverso il primo aggregatore nazionale di analisi dell’acqua potabile in Italia disponibile sul sito di Culligan.

L’impatto per le famiglie
Una voce non indifferente per il bilancio famigliare, che inevitabilmente può diventare di un certo peso sia in termini di manutenzione e durata degli apparecchi elettrodomestici (che il calcare può danneggiare), sia in termini di dispendio energetico e di maggior consumo di prodotti detergenti. L’impatto sull’efficientamento energetico parla chiaro: “per ogni millimetro di calcare che si deposita sulle serpentine abbiamo un incremento del consumo energetico del 18%”. Una possibile soluzione è l’installazione di un addolcitore domestico, che deve essere posizionato all’ingresso dell’acqua e che ci permette di trasformare il calcio in sodio.

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rubinetto
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