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Brescia, dubbi sulla vendita di azioni A2a per rispettare il patto di stabilità

where Brescia when Mar, 09/12/2014 who michele

Per rispettare il Patto di stabilità, il comune di Brescia deve recuperare una decina di milioni di euro con la vendita del 2,5% delle azioni A2a

Per rispettare il Patto di stabilità, il comune di Brescia deve recuperare una decina di milioni di euro. Anche se da inizio anno il saldo si è pian piano assottigliato da un deficit iniziale di 26,7 milioni, Palazzo della Loggia deve comunque varare un ulteriore piano di nuove entrate.

La questione è stata sviscerata in Commissione Bilancio. In base alla relazione della giunta, il “fabbisogno” per il rispetto dei vincoli contabili “è compatibile” con quanto già deliberato un anno fa, vale a dire la vendita del 2,5% di A2a, che dovrebbe garantire risorse tra i 65 e i 70 milioni. Entrate in conto capitale che consentirebbero di raggiungere il saldo obiettivo. Il nodo però è proprio questo, la vendita di A2a. Il patto di co-vendita con Milano era valido fino al 30 giugno, poi è stato rinnovato fino al 31 dicembre. Peraltro, il comune bresciano punta da ormai un anno alla vendita delle azioni per poter abbattere il debito e dare ossigeno alla spesa corrente, mossa che il sindaco Emilio Del Bono ha elevato a “cifra” della propria gestione contabile.

Se si vende entro l’anno, si può anche accendere un mutuo con Ubi da 80 milioni senza pagare penali. Altrimenti è prevista una sanzione dell’1,5% (1,2 milioni). Ma c’è anche un’altra ipotesi: la vendita potrebbe essere rimandata prolungando l’accordo con Milano. Non a caso in queste ore si stanno sondando tutte le possibili alternative per rispettare ugualmente il patto di stabilità, senza vendere A2a.

Un’altra opzione ancora, ha spiegato l’assessore al Bilancio Paolo Panteghini, potrebbe essere quella di spacchettare la quota messa sul mercato: non tutto il 2,5% da vendere entro l’anno, ma solo una piccola porzione. In questi giorni i contatti tra Brescia e Milano sono continui. A breve le due giunte potrebbero infatti varare una nuova delibera che riveda modalità e tempi di vendita.
 
 

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