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Gasdotti. Corridoio sud. TurkStream passerà da Balcani

where Mosca when Lun, 26/11/2018 who roberto

Dal tracciato resterebbe esclusa la Grecia, ma è possibile che Gazprom effettui uno scambio con il gas azero del Tap

La Gazprom ha fatto la sua sceltaturkstream.jpg: la rotta europea del TurkStream passerà per i Balcani, seguendo grossomodo il tracciato del defunto South Stream. Il tracciato passerà dunque da Bulgaria, Serbia, Ungheria e Slovacchia. Lo rivela il quotidiano russo Kommersant, sulla base delle analisi delle informazioni pubblicate dagli operatori nazionali dei rispettivi paesi, in cui sarebbero già in corso le aste per prenotare le future capacità di transito in base alla legislazione europea. Il gas arriverà in Bulgaria e in Serbia dal 2020, in Ungheria dal 2021 e in Slovacchia nella seconda metà del 2022.

Dal tracciato resterebbe esclusa la Grecia ma, secondo il Kommersant, è possibile che Gazprom effettui "uno scambio" con il gas azero, che arriverà in Grecia nel 2020 attraverso il gasdotto Tap, che dovrebbe portare in Puglia il metano azero estratto nel Mar Caspio diversificando le fonti di approvvigionamento dell'Unione europea. Nel frattempo il tratto sottomarino del TurkStream è stato ufficialmente completato. Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan si sono incontrati a Istanbul per assistere in videoconferenza alla fine dei lavori.
Alla realizzazione di tutto il gasdotto mancano ancora 180 chilometri via terra, ma ormai il grosso è fatto e il leader del Cremlino ha salutato con entusiasmo il nuovo progetto, con cui spera di raggiungere anche l'Europa meridionale aggirando l'Ucraina: il TurkStream - ha detto - "diverrà un elemento importante per garantire la sicurezza energetica europea". Esattamente il contrario di quello che pensano gli Stati Uniti, da cui il Cremlino non esclude che arrivino sanzioni contro il gasdotto.

Gli Usa - ha affermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov - "hanno applicato tali misure in modo così ampio che nessuno è al sicuro".
L'anno scorso circa il 37% del metano importato dall'Europa proveniva dalla Russia, che usa il gas come strumento di pressione politica.

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