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Le interviste di e-gazette. Sartirana (Siemens): il fotovoltaico è uno dei mercati verticali più dinamici degli ultimi anni

where Rimini when Gio, 24/04/2025 who roberto

Tra falsi miti sul fotovoltaico e future prospettive di settore e per l’azienda, abbiamo fatto due chiacchiere con Luca Sartirana, Head of Sales Electrical Products – Smart Infrastructure di Siemens Italia
di Luca Gringeri

Iniziamo affrontando alcuni falsi miti sul fotovoltaico. Partiamo da uno dei più diffusi, spesso sostenuto dai comitati Nimby: gli impianti rovinerebbero il paesaggio. Cosa ne pensa? 
Questa è forse la critica più comunesmart-gridoriginal1.jpg rivolta al fotovoltaico, ma credo si possa smentire guardando a come questi impianti si siano integrati nei nostri territori negli ultimi anni. Penso, ad esempio, agli impianti agrivoltaici, che rappresentano un’integrazione ideale tra agricoltura e produzione di energia rinnovabile. Le coltivazioni e la generazione di energia elettrica coesistono, dimostrando che il paesaggio non viene compromesso, ma valorizzato in modo sostenibile. 
 
Un altro mito riguarda gli impianti fotovoltaici dismessi: si dice che siano difficili da smaltire. È vero o si tratta di bufale? 
Anche in questo caso, parlerei di falsi miti. La crescita della potenza installata da fonti rinnovabili ha coinvolto l’intera filiera produttiva, non solo la realizzazione di nuovi impianti, ma anche l’ammodernamento e lo smaltimento di quelli esistenti. Oggi la tecnologia permette di gestire efficientemente i processi di dismissione e riciclo. 
 
Un’obiezione frequente, soprattutto tra chi non conosce il settore, è che il fotovoltaico produca energia in modo incostante: senza sole non funziona, lasciando tutto in balia del caso. Può approfondire
Questa osservazione poteva avere senso anni fa, ma oggi la tecnologia ha fatto passi avanti. Le statistiche di settore mostrano, ad esempio, la crescita del mercato dei sistemi di accumulo dell’energia a batterie BESS (Battery Energy Storage System). Sempre più spesso, agli impianti fotovoltaici – sia quelli di grande scala, detti utility scale, sia quelli domestici – viene affiancata una batteria per immagazzinare l’energia prodotta di giorno e non consumata, rendendola disponibile la sera o di notte. Questo permette, tra l’altro, di ricaricare un’auto elettrica nel garage di casa, superando il problema dell’intermittenza e garantendo continuità. 
 
Entriamo ora nel dettaglio: quali sono le attività di Siemens nel fotovoltaico? 
Per Siemens, il fotovoltaico è uno dei mercati verticali più interessanti e dinamici degli ultimi anni. La nostra presenza a Key 2025 (la Fiera di Rimini Fiera che si è svolta il mese scorso ndr) lo conferma: il nostro stand ha messo in mostra l’intero portafoglio di tecnologie dedicate a questo settore. Si va dalle cabine di media tensione – anche in versione SF6 Free – alla quadristica di bassa tensione, fino agli inverter. Offriamo soluzioni complete per rispondere ai bisogni di chi opera nel mondo del fotovoltaico, posizionandoci come partner chiave nella transizione energetica. 
 
C’è qualche prodotto o tecnologia specifica su cui Siemens sta puntando con obiettivi particolari? 
Sì, a Key abbiamo presentato novità significative. Sul fronte della media tensione, abbiamo ad esempio il quadro blue GIS, in versione SF6 Free, già pronto per la normativa europea che, dal 1° gennaio 2026, vieterà l’uso di gas SF6 nei quadri di media tensione. Per la bassa tensione, invece, abbiamo un quadro certificato a 800 volt in alternata, progettato esclusivamente per il fotovoltaico. Queste innovazioni confermano il nostro impegno nella transizione ecologica, un tema centrale per Siemens. 
 
A proposito di normativa, un ostacolo frequente per gli impianti rinnovabili è il permitting. Senza entrare in valutazioni politiche, come siamo messi nel rapporto tra aziende e istituzioni? Quale consiglio darebbe alle istituzioni italiane ed europee? 
Il coinvolgimento della politica e dei ministeri è essenziale per snellire i processi autorizzativi e accelerare la costruzione di nuovi impianti a energia rinnovabile. La visita allo stand Siemens del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin sottolinea proprio questa necessità di vicinanza tra governo, enti autorizzativi e aziende. Il suggerimento è chiaro: serve una collaborazione più stretta per rendere il permitting più rapido ed efficiente, a beneficio del settore e degli obiettivi di sostenibilità. 
 
Allarghiamo lo sguardo a livello internazionale. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, si parla molto di indipendenza energetica per l’Italia e l’Europa. Quale ruolo possono avere le rinnovabili, e il fotovoltaico in particolare, in questo contesto? 
L’Italia ha un obiettivo preciso: raggiungere 80 gigawatt di potenza installata da fonti rinnovabili entro il 2030. Siamo a circa il 50% del traguardo, con cinque anni davanti. La crescita di una fiera come KEY – in termini di partecipazione, spazio espositivo e aziende presenti, tra cui Siemens, da sempre protagonista – indica che stiamo andando nella giusta direzione. Tuttavia, si potrebbe fare di più. La Germania, ad esempio, ha raggiunto i 100 gigawatt di fotovoltaico poche settimane fa. Considerando che l’Italia è il “paese del sole”, abbiamo il potenziale per superare i nostri vicini, a patto di accelerare gli sforzi. Le rinnovabili, e il fotovoltaico in particolare, non risolveranno tutto subito, ma giocano un ruolo cruciale per ridurre la dipendenza energetica e avvicinarsi agli obiettivi europei e nazionali. 

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