Le interviste di e-gazette. Magrini (Green Horse): le rinnovabili sono una strada tracciata, ma serve stabilità normativa
Per il ceo di Green Horse Engineering: “durante l’iter autorizzativo di un progetto rinnovabile la legge italiana cambia in media 3,6 volte, contro le 0,7 del resto d’Europa. Un continuo mutamento delle regole molto negativo per la fiducia degli investitori”.
di Luca Gringeri
La transizione energetica non è solo una sfida tecnologica: è un terreno complesso, dove gli sviluppi ingegneristici si intrecciano con diritto e finanza. In un contesto reso incerto dai continui cambi normativi, Green Horse si propone come un modello innovativo di advisory integrata, capace di accompagnare gli investitori nel mondo delle rinnovabili con soluzioni su misura. Con Iacopo Magrini (nella foto), ceo e founding partner di Green Horse Engineering, capiamo come sta evolvendo il mercato e quali opportunità offre il nuovo scenario energetico.
Magrini, il mondo delle rinnovabili è in continua evoluzione. Gli ultimi due anni sembrano cento, visti i tanti cambiamenti. A livello di investimenti e fluttuazioni del mercato che cosa si nota oggi?
“Le iniziative nel settore energetico sono da sempre complesse. In Italia, in particolare, assistiamo a cambi normativi che altrove non si vedono: una recente ricerca mostra che, durante l’iter autorizzativo di un progetto rinnovabile, la normativa italiana cambia in media 3,6 volte, contro le 0,7 del resto d’Europa. Questo continuo mutamento delle regole è molto negativo per la fiducia degli investitori nel nostro Paese”.
Lo scorso anno il blocco temporaneo causato dal combinato disposto del dl Agricoltura e del dm Aree Idonee ha fortemente rallentato sviluppi e transazioni.
“Esatto. Con fatica, adesso, vediamo che gli investitori stanno riprendendo fiducia. L’Italia resta comunque un mercato chiave per le rinnovabili e per il 2025 prevediamo un trend positivo”.
Se un investitore è indeciso se puntare sulle rinnovabili che cosa propone Green Horse per convincerlo?
“Per fortuna non serve convincere quasi nessuno, ormai. Investire nelle rinnovabili è una strada tracciata e dalla quale non si torna indietro: il sistema è stato pensato per questo e le future attività si basano sulle energie verdi. Facciamo sapere all’investitore che, nonostante i cambiamenti normativi, l’Italia si sta strutturando per accogliere sempre più rinnovabili e che può stare ragionevolmente tranquillo!”.
Come nasce la vostra società e qual è esattamente il vostro focus?
“Green Horse Legal Advisory nasce come spin-off di uno studio legale internazionale, Orrick, su iniziativa di Carlo Montella. Fin da subito, però, l’idea è stata quella di creare qualcosa di diverso. Dopo poco tempo abbiamo affiancato una componente finanziaria, focalizzata su servizi di m&a, advisory strategica, debt advisory e investment research. In seguito siamo arrivati noi dell’engineering, la parte tecnica. Oggi Green Horse è una società di advisory a tutto tondo, che integra competenze legali, finanziarie e ingegneristiche. Questa integrazione è la nostra peculiarità: offriamo ai clienti un ampio spettro di servizi, soprattutto integrati, che semplificano la vita agli investitori. Ed è proprio quest’ultimo il nostro obiettivo”.
Parliamo del comparto ingegneristico. Una visione così a 360° è inedita in Italia?
“Presi singolarmente, questi servizi esistono già, offerti da vari advisor con diversi livelli di professionalità. Ma l’idea di integrarli è nuova. Ce ne siamo accorti lavorando a contatto con gli investitori: abbiamo capito quali fossero le loro difficoltà e come potevamo aiutarli, ritagliandoci una nicchia.
Non è tanto l’ingegneria in sé a essere innovativa, naturalmente, quanto il fatto che si combini con competenze legali e finanziarie per rispondere in modo completo alle esigenze di chi vuole entrare nel mercato green”.
Quanti stanno recependo il messaggio e si affidano a voi?
“Tanti. Lavoriamo a stretto contatto con i colleghi del legale, e questo ha due effetti. Internamente, aumenta la competenza di tutti: l’ingegnere capisce meglio la normativa, il legale approfondisce gli aspetti tecnici. Si affrontano i temi in modo completo, non astratto. Esternamente, gli investitori percepiscono che i problemi vengono risolti. Non devono più rimbalzare tra advisor tecnici e legali, con il classico ‘chiedi all’altro’. Noi gestiamo tutto e presentiamo soluzioni agili e pronte all’uso”.