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I due ambientalismi. Le associazioni si spaccano fra rinnovabili e tutela del paesaggio

where Roma when Lun, 12/12/2022 who roberto

Fai, Legambiente e Wwf si alleano per la convivenza con pale eoliche e moduli fotovoltaici; Italia Nostra e Amici della Terra contrari

Sulle rinnovabili e il paesaggio si aprepaesaggio.jpg una spaccatura storica fra le associazioni ambientaliste. Le due anime dell’ambientalismo, quella dell’evoluzione verso tecnologie sostenibili e l’anima della conservazione degli ambienti naturali, finora avevano convissuto all’interno delle associazioni. Ora le due anime - tecnologie sostenibili e conservazione dell’ambiente - non riescono più ad andare d’accordo.

Dalla parte delle rinnovabili si schierano Fai, Legambiente e Wwf; dalla parte della tutela del paesaggio si mettono Italia Nostra e Amici della Terra.
Il motivo è il fatto che le fonti rinnovabili di energia devono raccogliere un’energia molto dispersa come il vento, il sole o come la pioggia da raccogliere in un vasto bacino e fermare in un lago artificiale con una diga. Esigono molto spazio. In alcune zone d’Italia la densità di impianti – tipicamente le eliche sui crinali di gran parte del Mezzogiorno – comincia a creare problemi di convivenza con le comunità locali che in quel territorio si identificano. L’associazione Fai (Fondo ambiente italiano), che si sovrappone alla più antica Italia Nostra nella difesa del patrimonio culturale, insieme con la Legambiente e il Wwf hanno firmato un’alleanza in cui concordano sul fatto che pannelli fotovoltaici e pale eoliche possono, “anzi devono convivere con il paesaggio italiano”. Il Paese ha necessità di fonti di energia rinnovabile e questa esigenza è perseguibile nel rispetto della bellezza e dell’ambiente.

Le tre associazioni ambientaliste hanno scritto “Paesaggi rinnovabili”, un documento corale che descrive la comune iniziativa orientata a “coniugare gli obiettivi della transizione energetica con la lungimiranza nella pianificazione paesaggistica e la qualità della progettazione”, attraverso un percorso in dodici tappe che vanno dalla diffusione delle comunità energetiche, allo sviluppo dell’agrivoltaico, al potenziamento, in termini di efficienza, degli impianti eolici esistenti. È un patto ammazza paesaggio, protestano gli Amici della Terra. Il Fai, Legambiente e Wwf “dimostrano di essere completamente fuori dalla realtà. E tutti quelli che pensano che investire sulle rinnovabili elettriche intermittenti come eolico e fotovoltaico ci possa liberare dal gas russo e procedere verso la decarbonizzazione hanno le idee molto confuse. Per noi è sempre stato chiaro, ma la recente crisi dell’energia ha fatto scoprire a tutti che, in Italia, 15 anni di sussidi (oltre 200 miliardi) e di attenzione quasi esclusiva allo sviluppo di fonti rinnovabili intermittenti (eolico e fotovoltaico) ci hanno consentito, nel 2021, di coprire solo il 3,4% dei consumi finali di energia (1,79 Mtep di eolico e 2,14 Mtep di fotovoltaico), e che questo sforzo si è rivelato inadeguato difronte all’emergenza. Si è rivelato inutile anche per la diminuzione delle emissioni climalteranti, che anzi sono aumentate se calcoliamo le emissioni da carbone della filiera del solare”.
Secondo le associazioni della tutela, “sacrificare il paesaggio italiano e la biodiversità per un programma così inefficace non è davvero un affare per l’ambiente”.

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