Mare. Pubblicati i decreti sui dragaggi di porti e siti di interesse nazionale
Procedure semplificate e più rigorosi standard ambientali marino-costieri per garantire la tutela dell'ambiente, accelerando nel contempo le opere necessarie. Il commento del ministro Galletti
Sono stati pubblicati dalla Gazzetta ufficiale i due decreti che disciplinano le immersioni in mare dei materiali di scavo dei fondali marini e le operazioni di dragaggio nei Siti di interesse nazionale oggetto di bonifica.
Il primo decreto si intitola Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini.
Il secondo è il Regolamento sulle modalità e le norme tecniche per le operazioni di dragaggio nei siti di interesse nazionale.
Entrambi i regolamenti entreranno in vigore il 21 settembre.
"Sono due testi molto attesi dagli operatori, che rappresentano un importante passo avanti verso la semplificazione delle procedure, sempre nel pieno rispetto degli standard ambientali marino-costieri. La ratio dei provvedimenti è chiara: regole certe e uniformi per garantire la tutela dell'ambiente, accelerando nel contempo le opere necessarie", ha commentato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
Il decreto sulle immersioni in mare dei materiali di scavo, di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi - spiega la nota del ministero - intende realizzare una sostanziale omogeneizzazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni da parte delle Regioni competenti, rendendole coerenti a livello nazionale attraverso indicazioni tecniche e linee guida uniformi.
Rientrano in questo ambito di attività, che comprende il miglioramento o il ripristino delle attività portuali, la riapertura di foci fluviali parzialmente o totalmente ostruite, la realizzazione di infrastrutture in ambito portuale o costiero e il prelievo di sabbie al fine di un loro utilizzo per interventi di ripascimento costiero.
Il decreto sui Siti di interesse nazionale (Sin) tratta invece le modalità tecniche per il dragaggio delle aree portuali e marino-costiere ricadenti all'interno dei siti: la novità di maggior rilievo è la possibilità di un eventuale reimpiego dei materiali dragati sia nel bacino idrico di provenienza, sia al di fuori dell'area Sin.
"Qualora questi dispongano dei parametri necessari, sono previste tra le modalità di reimpiego quelle per il rifacimento degli arenili, per formare terreni costieri o migliorare lo stato dei fondali attraverso attività di capping, per essere impiegati a terra o in aree con falda naturalmente salinizzata, per essere refluiti in strutture di contenimento".