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Le microplastiche in mare arrivano dai tessuti sintetici in lavatrice (e dall’asfalto). E danneggiano il clima

where Milano when Lun, 31/05/2021 who roberto

Il 94% proviene dal lavaggio di fibre sintetiche come Pet e nylon (35%), ma anche dall’attrito tra pneumatici e asfalto e dalle vernici. Uno studio sui detersivi

Sai quando leggi delle microplastiche microplastiche.jpgnei pesci? Sono fibre di nylon, di poliestere, di cellulosa del cotone che vengono rilasciati in acqua durante il lavaggio. Il 94% delle microplastiche in mare proviene dal lavaggio di fibre sintetiche come Pet e nylon ma anche dall’attrito pneumatici e asfalto, che forma particelle di gomma portate nei fiumi e in mare dalle piogge che lavano le strade, e dalle vernici. Tutte insieme, aumentano le emissioni di metano e inibiscono il sequestro della CO2 da parte degli oceani. È l'analisi del Galway-Mayo Institute of Technology, commissionata dalla ong Seas at Risk. Assolti invece i detersivi monodose per lavatrici e lavastoviglie (in capsule o tabs), prodotti per l’igiene domestica ampiamente usati dai consumatori per la loro utilità e praticità. Altroconsumo ha realizzato un’inchiesta volta a scoprire quante microplastiche si disperdono attraverso l’utilizzo di pastiglie per il lavaggio di vestiti e stoviglie.
 
L’indagine sulle capsule di detersivi

Tale indagine si inserisce all’interno del progetto Clean, finanziato dal Consumer Porgramme dell’Unione europea e realizzato con i partner DecoProteste in Portogallo, Ocu in Spagna e Test-Achats in Belgio facenti parte del network Euroconsumers, che ha il fine di promuovere una maggiore informazione dei consumatori per quanto riguarda l’utilizzo dei detersivi e di portare all’adozione di comportamenti più consapevoli e sostenibili sia i cittadini che i produttori.
Altroconsumo ha selezionato 39 detersivi in capsule e tabs (20 per lavatrice e 19 per lavastoviglie) fra i brand più conosciuti sui mercati a cui appartengono i partner del progetto (Italia, Belgio, Spagna, Portogallo). Attraverso dei test di lavaggio si è cercato di capire in che modo questo tipo di prodotti possono impattare sull’ambiente, in termini di rilascio di microplastiche, a seguito dello scioglimento dei microfilm in cui sono contenuti i detersivi. I risultati dei test sulle pastiglie per lavastoviglie sono ottimi. Emerge, infatti, che nessuno dei 19 prodotti analizzati ha rilasciato residui di microplastiche nelle acque dei lavaggi.
 
Il risultato del confronto
Durante l’analisi dei prodotti per lavatrici è stata invece rilevata la presenza di microplastiche nell’acqua di lavaggio. Tuttavia, è stato dimostrato che il rilascio delle sostanze non dipende dai microfilm delle tabs ma direttamente dal PET (polietilene-tereftalato) presente nelle coperte in poliestere utilizzate nelle prove, e che, anche in questo caso, gli involucri delle pastiglie si sono sciolti completamente. Per escludere apporti di microplastiche da parte dell’acqua di rete, degli elettrodomestici utilizzati o degli oggetti lavati, sono stati effettuati cicli di lavaggio mirati per quantificare anche questi apporti e contributi. Considerando il rilascio di microfibre da parte delle stesse coperte lavate (43 microfibre da un lavaggio), risulta che solo due capsule su 20 hanno contribuito al rilascio di microplastiche nell’acqua di lavaggio. Se un contributo al rilascio di microfibre da parte del detersivo c’è, questo sembra dipendere più dall’interazione tra prodotto e tessuti o dalla sua stessa composizione, che dalla sua forma in caps, che era comune a tutti i prodotti del test. Emerge, quindi, che l’utilizzo dei detersivi monodose per tessuti e stoviglie non impatta significativamente sull’inquinamento da microplastiche delle acque. Tuttavia, Altroconsumo ritiene necessario un intervento dell’industria tessile, oltre che dei cittadini, per diminuire il rilascio di microplastiche da parte dei tessuti che, secondo l’IUCN – Unione Internazionale per la Conservazione della Natura – corrisponde al 35% delle microplastiche ritrovate negli oceani.
 
Il commento
“La salvaguardia del nostro Pianeta è e deve essere un’assoluta priorità di ogni individuo, ma affinché ciascuno possa fare la propria parte è necessario sviluppare una maggiore coscienza e conoscenza in tema di impatto ambientale a partire dai prodotti che si utilizzano nella propria quotidianità. Lo scopo del progetto Clean, in linea anche con gli impegni del Manifesto green promosso da Altroconsumo, è proprio quello di diffondere e promuovere comportamenti più consapevoli e sostenibili sia fra i cittadini che fra le aziende”, dice Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo. “Attraverso questa ricerca scientifica, intrapresa dalle organizzazioni della rete Euroconsumers, siamo lieti di poter dare un contributo concreto e fare più informazione sull’impatto ambientale di oggetti quotidiani, come i detersivi e le loro prestazioni”.

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