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Nucleare. Terminato il seminario della Sogin per studiare il deposito nazionale

where Roma (Roma) when Lun, 29/11/2021 who luca

Oltre 160 i partecipanti al dibattito avviato il 7 settembre e articolato in 9 appuntamenti durante i quali sono stati approfonditi gli aspetti tecnici della Cnapi e del progetto. Il 15 dicembre saranno pubblicati gli atti e si apre la seconda fase della consultazione pubblica

scorie-nucleari_0.jpgSi è conclusa con la sessione plenaria il seminario nazionale, iniziato il 7 settembre, con la quale è terminato il primo momento di confronto pubblico sul progetto del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e parco tecnologico, dopo la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare l’impianto (Cnapi), avvenuta il 5 gennaio scorso.
Il seminario si concluderà il 15 dicembre con la pubblicazione del resoconto complessivo dei lavori. Si aprirà così la seconda fase della consultazione pubblica, della durata di trenta giorni, durante la quale potranno essere inviate eventuali altre osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione della proposta di Carta nazionale aree idonee (Cnai), che terrà conto dei contributi emersi nelle diverse fasi della consultazione pubblica.
Al termine di questa fase, con la pubblicazione della Cnai, le regioni e gli enti locali potranno esprimere le manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento.
 
Chi c’era
L’incontro è stato aperto dagli interventi di Vannia Gava, sottosegretaria al ministero della Transizione Ecologica, Ivan Scalfarotto, sottosegretario al ministero dell’Interno, Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo Economico, ed Emanuele Fontani, amministratore delegato di Sogin. Hanno partecipato ai lavori: Maurizio Pernice, direttore di Isin Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione; Simon Morgan, responsabile del gruppo di lavoro sul decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi di Wenra, Western european nuclear regulator’s association; Bengt Hedberg, curatore del report “SRLs for the disposal of radioactive waste” di Wenra; Rebecca Tadesse, direttrice della divisione decommissioning e gestione dei rifiuti radioattivi di Nea Nuclear Energy Agency; Gilberto Dialuce, presidente di Enea; Stefania Ravazzi, dell’Università di Torino; Simona Fabiani della Cgil; Angelo Emilio Colombini della Cisl; Antonio Cozzolino della Uil; Fabio Chiaravalli, direttore della funzione deposito nazionale e parco tecnologico di Sogin, e Luigi Perri, presidente di Sogin, che ha chiuso i lavori.
 
Che cosa è stato deciso
I lavori del seminario si sono articolati in nove incontri, trasmessi in diretta streaming sul sito www.seminariodepositonazionale.it e in altre pagine. Oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura, si sono svolte sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che hanno interessato le regioni coinvolte dalla Cnapi: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna.
Oltre 160 i partecipanti al seminario nazionale, che ha visto gli interventi dei rappresentanti di enti locali, associazioni, comitati, organizzazioni datoriali e sindacali dei territori, di singoli cittadini, e di relatori tecnico-istituzionali.
Nel corso della prima fase della consultazione pubblica e del seminario sono state formulate circa 200 domande, che hanno ricevuto tutte una risposta, o per iscritto o in forma orale durante la diretta. Sono stati approfonditi diversi temi, tra cui la rispondenza delle aree individuate nella Cnapi ai requisiti internazionali stabiliti dalla Iaea (International Atomic Energy Agency) e a quelli nazionali individuati dall’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione).
Inoltre, sono stati illustrati gli aspetti relativi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente e i benefici economici e di sviluppo territoriale collegati alla realizzazione dell’opera e alle misure compensative previste.
 
Il commento di Gava, Chiaravalli e Fontani
“Il seminario nazionale, tappa fondamentale della prima fase della localizzazione del deposito nazionale, è stato un momento significativo di corretto confronto democratico con tutti gli attori interessati alla realizzazione dell’opera - ha affermato Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione Ecologica. - I lavori si sono svolti nella massima trasparenza e hanno permesso di spiegare le ragioni per cui l’Italia, come avviene nel resto d’Europa, debba farsi carico di una gestione in sicurezza dei propri rifiuti radioattivi. Le esperienze all’estero testimoniano che infrastrutture analoghe a quella che dobbiamo realizzare nel nostro paese rappresentano un’occasione unica per lo sviluppo sociale ed economico del territorio che deciderà di ospitarla”.
“Il seminario nazionale - ha commentato Emanuele Fontani, amministratore delegato di Sogin - è stato un momento di confronto significativo con i territori di riferimento. L’ampia partecipazione dei cittadini e dei principali stakeholder ci ha consentito di rispondere ai diversi interrogativi che ruotano attorno alla realizzazione del deposito e di sottolineare, una volta di più, la necessità di tale infrastruttura per il Paese al fine di chiudere il ciclo del nucleare italiano e gestire in maniera più sostenibile e sicura i rifiuti radioattivi, inclusi quelli prodotti dalla medicina nucleare, dall’industria e dalla ricerca scientifica”.
“Ringrazio i partecipanti al seminario nazionale per gli eccellenti contenuti posti a fattor comune in queste settimane passate insieme - ha dichiarato Fabio Chiaravalli, direttore della funzione deposito nazionale e parco tecnologico di Sogin. - Ritengo che lo scopo preposto sia stato raggiunto al meglio. È stata acquisita dai territori una ragguardevole mole di documenti tecnici di dettaglio, anche dal punto di vista della cultura e delle tradizioni dei luoghi, che costituirà un efficace contributo nell’ambito delle attività per la stesura della prossima Carta Nazionale delle Aree Idonee”.

immagini
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