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I parchi naturali proteggono anche l’economia. I dati dello studio

where Roma when Lun, 22/09/2014 who redazione

Nelle riserve naturali il Pil delle imprese è più robusto. Crescono le aziende di giovani donne. Meno forte il Sud. Il commento del Wwf. A breve le nomine

I parchi nazionali italiani spingono il Pil, ma non nel Mezzogiorno. Lo afferma il rapporto “L'economia reale nei parchi nazionali e nelle aree naturali protette” del ministero dell'Ambiente e di Unioncamere presentato a Roma.
Secondo il documento, tra il 2011 e il 2013 il valore aggiunto prodotto dalle imprese nei parchi è diminuito di appena lo 0,6%, mentre nel resto d'Italia il calo è stato molto maggiore, dell'1,8%. “Coniugare la conservazione della natura e la crescita di un' economia che pone l'ambiente come cardine del suo sviluppo - ha affermato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - rappresenta un passo oggi quanto mai necessario”.
Dal rapporto emerge che nei parchi c'è una presenza di imprese giovanili e femminili più alta della media nazionale.
L'effetto-parco, però, coinvolge le imprese del Mezzogiorno in misura minore. Se si paragona un gruppo di comuni nei parchi naturali con un altro simile ma non in un'area protetta si vede che al nord-ovest il valore aggiunto pro capite nei primi è superiore di 6mila euro, al centro di 1.800 euro, nel nord est è intermedio tra i due gruppi mentre al sud è maggiore per i comuni non naturalistici di 2500 euro.
“Le aree protette costituiscono un grande laboratorio di nuove pratiche innovative e ecocompatibili - ha affermato il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanelli - un polmone verde che, negli ultimi anni, è al centro di un interessante risveglio socioeconomico”
Andare oltre il Pil, contabilizzando e preservando il capitale naturale, dando cioè “valore” alla natura che garantisce il vero benessere. Lo chiede il Wwf sottolineando che "se non contabilizziamo le nostre risorse, la qualità dell’acqua, dell’aria, dei boschi, delle zone umide, del suolo, garantendone la capacità rigenerativa), degli altri straordinari ambienti naturali e della biodiversità che costituiscono la nostra vera ricchezza, ci troviamo privi della base stessa che garantisce la nostra esistenza", dichiara Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia.
Le nomine mancanti dei consigli di amministrazione e dei presidenti dei parchi naturali arriveranno a breve, ha affermato il ministro Galletti durante la presentazione del rapporto. “Arriverò alla nomina dei consigli di amministrazione dei parchi il più presto possibile, ma dico già che sarò inflessibile sulle presenze di chi nominiamo: ho visto dei dati scandalosi. Credo che sulla governance dei parchi dobbiamo fare riflessioni in tempi brevi, sappiamo quali sono i problemi oggi, se tardano le nomine il problema è anche una governance complicata, dobbiamo definire meccanismi più semplici da una parte e una migliore ripartizione delle competenze”.
Inoltre il ministero chiederà che una parte dei fondi europei per i parchi abbia una fiscalità agevolata. “I parchi contribuiscono al raggiungimento di obiettivi europei che diventerebbero un costo per il paese,la biodiversità e gli obiettivi sulle emissioni post Kyoto. Bisogna che parte delle risorse europee passino attraverso i parchi e le oasi marine. Dobbiamo far passare il concetto che chi è virtuoso viene incentivato; dobbiamo fare in modo attraverso la fiscalità di aiutare gli investimenti che vanno nella salvaguardia dell'ambiente. Il sistema parchi ci rientra, se qualcuno investe nei parchi l'operazione contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente, e dev'essere incentivato”.

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Immagine del Parco naturale Paneveggio
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