Studio, sulla Terra ci sono 3mila miliardi di alberi, sette volte di più di quanto stimato
Un nuovo studio internazionale della Yale University ha utilizzato un approccio che combina rilievi terrestri con immagini satellitari. Emerge comunque il ruolo devastante dell’uomo
Sulla Terra ci sono circa 3mila miliardi di alberi, un dato che è maggiore di sette volte rispetto al numero precedentemente stimato. Il censimento è stato fatto da un team di scienziati guidati da Thomas Crowther dell'Istituto olandese di ecologia a Wageningen che ha condotto presso la Yale University a New Haven, nel Connecticut, lo studio pubblicato su Nature. Dalla ricerca emerge che il calcolo fatto in precedenza di circa 400 miliardi era stato sottostimato poiché si basava soprattutto su immagini satellitari.
Sebbene le immagini a distanza rivelino molto sulle foreste, le stesse non forniscono tuttavia lo stesso livello di risoluzione di una persona che si mette a contare i tronchi. “Non è che abbiamo scoperto nuovi alberi, spiega Crowther, piuttosto abbiamo aggiunto altre informazioni che ci hanno permesso di rivedere gran parte delle stime precedenti.”
Ma non è solo il censimento ad emergere in questo studio, bensì il ruolo decisivo dell’uomo nella forestazione. I ricercatori stimano che sono circa 15 miliardi gli alberi che vengono tagliati ogni anno. Se si tiene conto che la comparsa dell’agricoltura è di circa 12.000 anni fa, il numero di alberi in tutto il mondo è sceso del 46%. “L’evidenza dell’impatto umano è stupefacente”, spiega Crowther.
Densità maggiori - La più alta densità di alberi, calcolati in fusti per ettaro, sono stati trovati in foreste boreali del Nord America, Scandinavia e Russia.Queste foreste sono in genere molto fitte, con conifere quantificate in 750 miliardi di alberi, il 24% del totale mondiale. Le foreste tropicali e subtropicali, che hanno la più grande area di superficie forestale, sono 1,3 miliardi di alberi, o il 43% del totale.
Tutto bene, ma non troppo - Gli ultimi numeri sollevano però anche domande su quali specie siano rappresentate dove, e come particolari tipi di bosco si evolvano, dice Susan Trumbore, biogeochimico del Max Planck Institute di biogeochimica di Jena, in Germania. “Il numero di alberi è solo un pezzo del puzzle”, dice Trumbore. “Un albero nella tundra non è la stesso di un albero nella foresta pluviale”. Crowther segnala che, nonostante questi dati, è bene non dimenticare e abbassare la guardia su temi quali lo stoccaggio della CO2 o l'impatto della deforestazione. “Non stiamo dicendo - avverte - che vada tutto bene, anzi.” In realtà, il nostro lavoro suggerisce che in alcuni luoghi in cui sarebbero opportuno che gli alberi prosperassero - come nelle regioni calde e umide - le attività umane come l'agricoltura sono riuscite a cancellare in gran parte intere foreste.