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Il tempo che farà. Lo scienziato dell’Enea: “Nel 2100 le ondate di calore saranno la normalità”

where Firenze when Lun, 20/11/2023 who roberto

Le ultime proiezioni climatiche per il Mediterraneo e la piattaforma “sentinella” per la sicurezza delle infrastrutture critiche contro gli eventi estremi

Da qui al 2100 è previsto un earth-technology-expo.pngaumento di intensità, frequenza e durata delle ondate di calore, comprese quelle marine, mentre diverranno comuni le anomalie termiche, che all’inizio di questo secolo erano percepite come estreme. È quanto emerge dalle ultime proiezioni climatiche per il Mar Mediterraneo che Enea presenta a Earth Technology Expo 2023 (Etexpo), la manifestazione dedicata a progetti e infrastrutture green che si è conclusa a Firenze alla Fortezza da Basso.
In questa 3a edizione di Etexpo i ricercatori Enea erano presenti con uno stand che abbinava pannelli, video e foto e con un ampio programma di brevi talk rivolti a cittadini, imprese, amministrazioni pubbliche e professionisti coinvolti nel sistema di protezione civile, prevenzione dei rischi e ricostruzione post-emergenza: 18 mini-eventi aperti al pubblico, dove i partecipanti hanno potuto intervenire con domande, condividere esigenze ed esperienze e fare rete.

Il modello climatico regionale
“L’ultima versione del nostro modello climatico regionale Enea-Reg prevede che fino al 2100 le ondate di calore, comprese quelle marine, aumenteranno in intensità, frequenza e durata e che diventeranno comuni le anomalie termiche, che all'inizio di questo secolo erano percepite come estreme”, sottolinea Gianmaria Sannino, responsabile della divisione Enea di modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali. “Lo strumento che unisce modelli avanzati che rappresentano atmosfera, oceano, suolo e dinamica fluviale a diverse risoluzioni - 12 km per l’atmosfera, 1/12° per l’oceano e 0,5° per la dinamica dei fiumi - ha dimostrato di rappresentare fedelmente sia lo stato medio che la variabilità spaziale e temporale delle principali variabili climatiche atmosferiche ed oceaniche, ma anche di migliorare significativamente la rappresentazione degli eventi climatici ad alto impatto, come le ondate di calore marine, e l’innalzamento del livello del mare”, conclude Sannino.
 
Saving our planet
L’innovazione tecnologica al servizio dell’ambiente, per una transizione digitale, energetica ed ecologica” è il titolo dello stand Enea (padiglione Spadolini), dove sono stati presentati i seguenti temi: strumenti innovativi per la gestione dell’ambiente marino; urban e space farming; habitat mapping; geoarcheologia; metodologie innovative e infrastrutture per la tutela del territorio dal rischio idrogeologico e sismico; tecnologie satellitari e telerilevamento; innovazioni e nuovi approcci per la tutela della risorsa idrica e dei beni culturali; servizi climatici; soluzioni per l’adattamento al cambiamento climatico; formazione.
“Per la valutazione del rischio e l’analisi della sicurezza delle infrastrutture critiche abbiamo sviluppato la piattaforma Cip Cast, in grado di elaborare mappe e scenari sull’impatto che fenomeni estremi come nubifragi, alluvioni, frane e terremoti hanno su infrastrutture, popolazione, patrimonio culturale o edifici strategici, fornendo supporto decisionale alla pubblica amministrazione e ai gestori di servizi essenziali”, spiega Maurizio Pollino, responsabile del laboratorio Enea di analisi e protezione delle infrastrutture critiche. “Il sistema è in grado di fornire scenari sotto forma di mappe temporali in continuo aggiornamento sulla probabilità degli eventi e la loro relativa intensità, grazie a dati acquisiti in tempo reale da reti di sensori, abbinati a tecnologie Gis-based e a dati da satelliti e droni sull’osservazione della Terra o prodotti da modelli. Le mappe di pericolosità e rischio, sovrapposte con la posizione delle infrastrutture, consentono di valutare l’impatto dei fenomeni e suggerire interventi di allarme e manutenzione”, conclude Pollino.

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