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Addio petrolio russo. Ecco tutti i provvedimenti decisi dalla UE, le conseguenze e i nodi da sciogliere

where Mosca (Russia) when Lun, 06/06/2022 who roberto

Stop al greggio e a prodotti raffinati via mare tra otto mesi. Ora, la preoccupazione maggiore è che l’attivazione ritardata possa portare vantaggio alla Russia

Il Consiglio Europeo, questa settimanaolio-russo.jpg, ha approvato un divieto parziale delle importazioni di petrolio russo nell’Unione Europea, prevedendo lo stop a greggio e prodotti raffinati trasportati via mare tra otto mesi (e dal 2024 per la Bulgaria).

Pro e contro la decisione
Sebbene non sia perfetto, questo accordo aumenta notevolmente la risposta UE all’aggressione russa contro l’Ucraina. È stato un forte segnale di unità che l’embargo sia stato deciso all’unanimità, dopo difficili discussioni. La volontà della Germania di rinunciare alle importazioni di petrolio degli oleodotti russi ha dimostrato che il Paese è in grado di sostenere l’Ucraina, nonostante le potenziali ripercussioni economiche. La preoccupazione maggiore è che l’attivazione ritardata dell’embargo possa migliorare ulteriormente la situazione della Russia nel breve termine. Le esenzioni per alcuni Paesi dell’UE potrebbero estendersi anche più a lungo. Il rischio, quindi, è che un embargo europeo inasprisca i mercati petroliferi globali, spingendo i prezzi più in alto e aumentando i flussi di entrate verso la Russia per diversi mesi.

Stop agli acquisti via nave ed esenzioni temporanee
L'intesa sullo stop agli acquisti riguarda i carichi via nave, mentre è stata decisa un'esenzione "temporanea" per il greggio consegnato tramite oleodotti, ossia quello che scorre lungo l'oleodotto Druzhba. Eccezione prevista per dare il tempo a Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, Paesi senza sbocco sul mare, di rendersi indipendenti dalle forniture di petrolio dalla Russia.

L’oleodotto Germania-Polonia
L'esenzione non riguarderà il petrolio distribuito attraverso la sezione settentrionale dell'oleodotto Druzhba che scorre in Germania e Polonia. In una dichiarazione, i due Paesi si sono impegnati a fermare comunque le forniture del petrolio russo. Questo permetterà all'Ue di ridurre complessivamente l'import del greggio dalla Russia del 90%.

Misure di emergenza
Nel caso di interruzioni improvvise delle forniture di petrolio tramite oleodotto, potranno essere introdotte delle "misure di emergenza" che permettono ai Paesi senza sbocco sul mare di comprare altro petrolio.

I nodi da sciogliere
I leader europei non hanno ancora stabilito i termini dell'esenzione temporanea, che dovranno essere limati nei prossimi giorni. Gli Stati membri che godono di questa eccezione continueranno, infatti, ad acquistare il greggio russo, più economico, mentre gli altri non potranno farlo. Tali misure dovrebbero includere un divieto di riesportazione del greggio russo in arrivo tramite oleodotto e di rivendita di prodotti raffinati dal greggio russo. Misure che entreranno in vigore dopo otto mesi, per la Repubblica Ceca dopo 18 mesi.

Altre misure restrittive
Il sesto pacchetto include altre sanzioni, tra cui l'esclusione di Sberbank, principale istituto bancario russo, dal sistema di pagamento internazionale SWIFT. Nel mirino anche tre emittenti di Stato russe e diverse personalità che dovrebbero includere il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa che ha benedetto l'invasione dell'Ucraina, nonché i funzionari militari russi responsabili delle atrocità a Bucha e in altre aree occupate. Si prevede infine un divieto per le compagnie assicurative e le società di consulenza europee di offrire servizi per le società russe.

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