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Tempo di bilanci. L’Eni chiude il primo trimestre con utile in calo

where San Donato Milanese when Lun, 28/04/2025 who roberto

Nel primo trimestre 2025, il gruppo ha conseguito un utile netto adjusted di 1,412 miliardi di euro con un calo dell’11%; Gli investimenti lordi per il 2025 sono stati rivisti al di sotto rispetto a una previsione iniziale di 9 miliardi. Novità in Namibia dal nuovo pozzo Capricornus 1-X.

L’Eni ha approvato i risultati consolidati claudio-desclzi-eni.jpgdel primo trimestre 2025 reagendo al quadro macroeconomico incerto e volatile “con l’opzionalità e la flessibilità del suo portafoglio”. Individuate così azioni compensative per oltre 2 miliardi di euro nel 2025 con investimenti netti previsti adesso sotto i 6 miliardi. Confermata la politica di remunerazione degli azionisti.
 
I conti
Nel primo trimestre 2025 il gruppo ha conseguito l’utile operativo proforma adjusted di 3.681 milioni di euro, con una riduzione dell’11% rispetto al trimestre di confronto per effetto della continua flessione del contributo dei business downstream.
Significativa la performance della E&P, della GGP e delle società satelliti relative alla transizione, nonostante il deterioramento delle condizioni macroeconomiche. Nei primi tre mesi, l’utile ante imposte adjusted di 2.749 milioni di euro, è in riduzione di 377 milioni (-12%) rispetto al trimestre di confronto, riflette il trend dell’utile operativo adjusted e il minor contributo delle joint venture e associate valutate all’equity. L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni di 1.412 milioni ha registrato un calo dell’11%, riflettendo la riduzione del 12% dell’utile ante imposte adjusted. Il tax rate adjusted di gruppo si è attestato al 47,1% (48,9% nel primo trimestre 2024).
 
Produzione
Per quanto riguarda il settore esplorazione e produzione, il periodo ha registrato l’utile operativo proforma adjusted di 3.308 milioni, in riduzione del 2% rispetto al primo trimestre 2024, a causa dei minori prezzi di realizzo dei liquidi che riflettono la riduzione del prezzo del petrolio in dollari (marker Brent -9%). Questo effetto negativo è stato in parte compensato dai maggiori prezzi di realizzo del gas naturale (+8%), nonché dai minori costi e dalle azioni di efficienza.
Nel primo trimestre 2025, il settore ha registrato un utile netto adjusted di 1.313 milioni di euro, in aumento dell’11% rispetto al primo trimestre 2024 e include il contributo delle società miste e collegate, in particolare Vår Energi, Azule Energy e Ithaca Energy. Nel primo trimestre 2025 il tax rate si attesta al 46%, in riduzione di circa 7 punti percentuali rispetto al periodo di confronto del 2024 per effetto principalmente di un più favorevole mix geografico dei profitti.
 
Scenario 2025
In risposta ai rischi macroeconomici e alle incertezze sui dazi commerciali, la società ottimizza i piani di spesa per il 2025 e farà ricorso alle leve di portafoglio. Le azioni di mitigazione relative agli investimenti, portafoglio, costi e altre iniziative di cassa sono previste compensare oltre 2 miliardi di effetti negativi dello scenario. Gli investimenti lordi per il 2025 sono stati rivisti al di sotto di 8,5 miliardi rispetto a una previsione iniziale di 9 miliardi di euro. Gli investimenti al netto delle dismissioni sono attesi inferiori a 6 miliardi rispetto a una stima iniziale compresa tra 6,5-7 miliardi. Assumendo lo scenario aggiornato, il flusso di cassa operativo adjusted di gruppo è ora atteso a 11 miliardi di euro, un risultato migliore di quanto implicherebbe la variazione dei parametri di scenario. Produzione di idrocarburi attesa ancora a 1,7 milioni barili di petrolio equivalenti al giorno allo scenario Brent di 65 dollari. Per Enilive e Plenitude l’ebitda proforma adjusted è atteso pari a 1 miliardo e oltre €1,1 miliardi, rispettivamente; a fine 2025, capacità installata da fonti rinnovabili attesa oltre 5,5 GW (100% Plenitude); capacità di lavorazione delle bioraffinerie attesa a 1,65 MTPA, a cui si aggiunge circa 1 MTPA in costruzione. In attesa dell’approvazione dell’assemblea degli azionisti del 14 maggio, è confermato l’incremento del 5% del dividendo di competenza dell’esercizio 2025 a 1,05 euro per azione e l’avvio del programma di riacquisto di azioni da 1,5 miliardi. Quarta tranche del dividendo 2024 pari a 0,25 euro per azione in pagamento il 21 maggio. L’assemblea degli azionisti del prossimo 14 maggio è attesa approvare il dividendo 2025 di 1,05 per azione da distribuirsi in quattro tranche e di rinnovare l’autorizzazione al programma di acquisto azioni proprie.
 
Il commento di Claudio Descalzi
Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, ha commentato: “I solidi risultati del primo trimestre sono il frutto della costante esecuzione della nostra strategia, nonostante l’incerto contesto macroeconomico. Manteniamo la disciplina finanziaria e la determinazione nel fare leva sui nostri vantaggi competitivi basati sull’esplorazione, sulle tecnologie proprietarie e sugli innovativi modelli di business, per eseguire la trasformazione e generare valore per i nostri azionisti. Gli straordinari successi esplorativi aprono nuove opportunità di mercato e di ritorni. Con Petronas stiamo creando un nuovo satellite upstream paritetico, autofinanziato, con lo scopo di valorizzare l’ingente potenziale delle nostre scoperte al largo dell’Indonesia. Il modello di “esplorazione duale” è stato applicato negli accordi con Vitol, anticipando la monetizzazione dei rilevanti progetti Eni di Baleine e Congo FLNG con incassi attesi pari a 2,7 miliardi di dollari. La strategia di crescita e di creazione di valore basata sui satelliti relativi alla transizione prende slancio; Enilive e Plenitude hanno perfezionato ulteriori investimenti, mentre è in fase di definizione il nuovo satellite dedicato all’attività di cattura/stoccaggio della CO2. Come risultato abbiamo individuato oltre €2 miliardi di azioni di razionalizzazione della spesa, equivalenti a circa 15 $/bbl di effetto prezzo, e siamo in grado di confermare la nostra politica di distribuzione per il 2025 nel contesto di una solida struttura finanziaria.”
 
La scoperta nell'offshore della Namibia
Sempre Eni, intanto, conferma i risultati preliminari del pozzo Capricornus 1-X, nel bacino dell'Orange in Namibia. Il pozzo Capricornus 1-X, la cui perforazione è iniziata il 17 febbraio con l’impianto di perforazione Noble Venturer, ha raggiunto la profondità finale il 2 aprile, penetrando con successo il livello target del Cretaceo inferiore. Il pozzo ha incontrato 38 metri di net pay; la roccia serbatoio ha evidenziato buone proprietà petrofisiche e non è stata rilevata presenza di contatto olio-acqua. Campioni di olio e carote di parete sono stati raccolti come parte di una intensa attività di acquisizione dati. Oltre all'acquisizione dati, in pozzo è stato eseguito con successo un test di produzione nell’intervallo mineralizzato ad olio leggero. Il pozzo ha raggiunto una portata di produzione, limitata dalle attrezzature di superficie, superiore a 11mila stb/d attraverso una valvola di 40/64". Il pozzo sarà ora temporaneamente abbandonato e l'impianto di perforazione sarà rilasciato. La Petroleum Exploration License 85 (PEL85), dove è stato perforato il pozzo, è operata da Rhino Resources con una quota del 42,5%. In co-venture Azule Energy (42,5%), Namcor (10%) e Korres Investments (5%). Eni e Bp detengono ciascuna una partecipazione del 50% in Azule Energy.

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