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L’allarme: per la UE nel 2023 rischio deficit gas da 27 miliardi di metri cubi

where Parigi (Francia) when Lun, 19/12/2022 who roberto

Lo ha lanciato l'Agenzia Internazionale per l'Energia (Iea) in un nuovo rapporto. Il Consiglio dei Ministri dell’energia ha raggiunto un accordo sul RepoweEU: per l’Italia in arrivo 2,7 miliardi

Nel 2023 l'Unione europea consiglio-ministri-ue.jpgrischia un potenziale deficit di 27 miliardi di metri cubi nelle forniture di gas naturale, ma questo “buco” può essere colmato, evitando il rischio di carenze attraverso maggiori sforzi per migliorare l'efficienza energetica, distribuire energie rinnovabili, installare pompe di calore, promuovere il risparmio energetico e aumentare le forniture di gas: lo afferma l'Agenzia Internazionale per l'Energia (Iea) in un rapporto appena pubblicato, in cui delinea una serie di azioni pratiche che l'Europa può intraprendere per sfruttare gli straordinari progressi già compiuti nel 2022 nel ridurre la dipendenza dalle forniture di gas russe e riempire lo stoccaggio di gas in vista di questo inverno.
 
Il prossimo inverno sarà più critico
Il rapporto segnala che il 2023 potrebbe rivelarsi una prova ancora più impegnativa per l'Europa, visto che le forniture russe potrebbero diminuire ulteriormente, le forniture globali di gas naturale liquefatto saranno scarse – soprattutto se la domanda cinese rimbalzerà – e le temperature insolitamente miti viste all'inizio dell'inverno potrebbero cambiare. Il direttore esecutivo dell'AIE Fatih Birol ha presentato il report insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa a Bruxelles, in occasione della riunione straordinaria dei ministri dell'Energia dell'Ue e della riunione del Consiglio europeo.
 
Il piano provvisorio
I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul REPowerEU, per dare modo agli Stati membri di aggiungere un nuovo capitolo dedicato a centrare gli obiettivi di indipendenza energetica (ad esempio, aumentare l’efficienza energetica negli edifici e nelle infrastrutture energetiche critiche o aumentare la produzione di biometano sostenibile) ai loro piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) varati nel quadro del fondo di ripresa Next Generation Eu. Nell’idea della Commissione Europea, il piano dovrà essere finanziato con quasi 300 miliardi di euro, di cui 20 miliardi di euro in sovvenzioni finanziate per il 60 per cento con risorse dal Fondo per l’innovazione (12 miliardi di euro) e per il 40 per cento dall’anticipazione delle quote del mercato del carbonio, il sistema Ets (8 miliardi), che oggi sono ferme nella riserva di stabilità del mercato. L’Italia, che ha già usato tutti i prestiti del Recovery, potrebbe usufruire di 2,7 miliardi dalla quota dei 20 miliardi di euro di fondi aggiuntivi e per ora è l’unica cifra definita.

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