Benvenuto gas. Ecco come il Governo italiano sta cercando di venderlo alla Germania e all’Austria
Nell’idea congiunta Meloni, Eni e Snam si dovrebbe sfruttare la linea Adriatica per convogliare il gas proveniente da Algeria, Libia, Egitto e Mediterraneo orientale
L'Italia sta trattando con il governo della Baviera per fornire gas e idrogeno al Land tedesco, e punta a vendere energia anche all'Austria e all'Ungheria. Lo ha riferito a Reuters il ministro italiano dell'Energia Gilberto Pichetto Fratin, oltre che fonti politiche tedesche, alla domanda sui clienti che l'Italia potrebbe servire attraverso la Linea Adriatica, un gasdotto che Snam intende costruire entro il 2027.
Il progetto
Il progetto, il cosiddetto “Piano Mattei”, dovrebbe aumentare la capacità di trasporto del gas dall'Italia meridionale a circa 10 miliardi di metri cubi all'anno in quattro anni, aumentando potenzialmente i ricavi di Snam. Questa linea adriatica consentirà a Eni e ad altri operatori di trasportare oltre le Alpi una maggiore quantità di gas estratto in Africa, espandendo i mercati del combustibile.
Snam investirà 2,5 miliardi di euro nella linea adriatica, che contribuirà anche alla creazione della rete SoutH2 prevista per portare l'idrogeno dall'Africa al Nord Europa a partire dal 2030.
Roma ha richiesto circa 400 milioni di euro di finanziamenti dell'Unione europea per il progetto, nell'ambito dell'iniziativa RepowerEU, per garantire la sicurezza energetica e accelerare la transizione verde.
L’apertura del Piano B (da Sud)
Alla domanda di Reuters sulla possibilità di ricevere forniture di gas dall'Europa meridionale, comprese Italia e Croazia, un portavoce del governo regionale bavarese ha risposto che: "Stiamo cogliendo ogni opportunità per portare in Baviera una quantità sufficiente di gas e idrogeno da tutte le direzioni, compreso il sud". "Il governo bavarese è al corrente dei colloqui in corso a livello federale. La Baviera sta contribuendo all'ulteriore processo di pianificazione - anche in coordinamento con gli operatori di rete - e rimane in stretto contatto con i politici e le aziende dei Paesi coinvolti", ha commentato il portavoce a Reuters. "La Germania sta organizzando terminali di gas naturale liquefatto e altre soluzioni nel nord, ma non è possibile escludere ritardi o blocchi delle infrastrutture. Questo è il motivo per cui gli Stati federali meridionali della Germania vogliono un 'piano B' per essere sicuri.
Il Piano per l’Africa
Ad oggi l'Italia importa il combustibile principalmente dal Nord Africa, attraverso diversi trasportatori tra cui Eni, e vende le eventuali eccedenze. L'anno scorso, il Paese ha consumato 67 miliardi di metri cubi di gas e ne ha esportati 4,2 verso il Nord Europa, soprattutto in Austria. Il governo italiano considera gli sforzi per rafforzare le infrastrutture energetiche, che comprenderebbero anche ulteriori terminali Gnl e nuove linee elettriche, come parte del suo Piano Mattei per l'Africa. Pochi dettagli sono noti su questo progetto, che prende il nome dal fondatore dell'Eni Enrico Mattei, ma Meloni ha detto che contribuirà a definire le politiche future per promuovere lo sviluppo in Africa, mentre l'Italia cerca anche di frenare l'immigrazione di massa. L'Italia è fiduciosa di poter aumentare ulteriormente i flussi e le esportazioni, grazie a relazioni già consolidate con i Paesi del Nord Africa e della regione sub-sahariana, dove l'Eni è il maggiore produttore internazionale di gas. Secondo una fonte industriale il potenziale di trasporto di gas dal Nord Africa - Algeria, Libia, Egitto e Mediterraneo orientale - è grande ma l'Italia deve di eliminare i colli di bottiglia nella rete per aumentare le proprie esportazioni.