Eni: per la Cassazione, le imposte per la controllata Trans Tunisian Pipeline Company sono dovute
L’azienda è divenuta a tutti gli effetti un soggetto passivo tributario italiano
L'Eni è tenuta al versamento al Fisco delle imposte per la Trans Tunisian Pipeline Company (Ttpc) da quando quest'ultima, da azienda a fiscalità tunisina, è divenuta a tutti gli effetti soggetto passivo tributario italiano. La Cassazione con la sentenza n. 4415/15 ha precisato che dal 2002 la controllata dell'Eni aveva assunto anche il domicilio fiscale in Italia. La prestazione del servizio di trasporto in territorio tunisino tramite una sede fissa (il gasdotto) costituiva un'ipotesi di stabile organizzazione della Ttpc in Tunisia sia ai sensi dell'articolo 162 del Tuir sia dell'articolo 5 della Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Tunisia.
La Ttpc sosteneva di aver versato un'imposizione in Tunisia per i redditi ivi prodotti sostitutiva delle imposte dirette, indirette e dei diritti doganali. Inizialmente, tuttavia, la società che aveva sede in uno stato a fiscalità privilegiata, si era limitata a corrispondere il forfait fiscale in Tunisia, ove operava tramite stabile organizzazione, senza nulla versare all'Italia. Con la previsione della tassazione per trasparenza della società residenti in Paesi a fiscalità privilegiata in capo alle società che le controllano, Eni aveva trasferito in Italia il domicilio fiscale della Ttpc, divenendo questa soggetto passivo d'imposta anche in Italia. Proprio in funzione di questo spostamento la controllante era tenuta al versamento delle imposte in Italia senza poter chiedere il rimborso.
Produzione tunisina - La produzione di petrolio greggio proveniente dalle concessioni dell'Ente tunisino per le attività petrolifere (Etap) ha raggiunto i 10.061.051 barili, alla fine del 2019, con una diminuzione dell'8% rispetto all'anno 2018. Lo ha annunciato l'Etap con una nota sul proprio sito web, motivando questa riduzione principalmente alla scarso rendimento dei campi Anaguid, Durra, Oued Zar, Hasdrubal, Franig, Baguel/Tarfa, Rhemoura e Sabria e al naturale declino della produzione dei campi Adam e Ashtart. L'Ente tunisino per le attività petrolifere ha inoltre riferito che la quantità di gas commercializzata alla fine del 2019 ha raggiunto 1.193.526 Tep (tonnellate di petrolio equivalente), con una differenza negativa del 15% rispetto allo stesso periodo del 2018. Una regressione causata dalla scarsa performance delle concessioni Hasdrubal, Chourouq, Maamoura, Chargui, Franig, Baguel/Tarfa, Baraka Maamoura, Anaguid e Ghrib. D'altra parte, si legge ancora nella nota dell'Etao, la produzione cumulativa di gas di petrolio liquefatto (Gpl) alla fine del 2019 ha raggiunto 1.179.541 barili, con un calo del 18% rispetto al 2018. Il deficit del bilancio energetico tunisino è stato pari a 435,5 milioni di dinari, alla fine di gennaio 2020, secondo l'Istituto nazionale di Statistica (Ins), una cifra che rappresenta il 44,9% del deficit commerciale totale del Paese.