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Eni e le nuove bioraffinerie. È ufficiale. Dopo Marghera e Gela, ora tocca a Livorno

where Livorno when Lun, 05/02/2024 who roberto

Si attendono ora le autorizzazioni ministeriali per avviare la produzione di biocarburanti idrogenati e di idrogeno da metano. Entusiasta il governatore toscano Giani

Eni conferma la decisione di realizzarelivorno-bioraffineria-raffineria-eni.jpg la terza bioraffineria in Italia a Livorno. Il progetto è in attesa del completamento delle autorizzazioni e prevede la costruzione di tre nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati: un’unità di pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto Ecofining da 500mila tonnellate l’anno e un impianto per produrre idrogeno da gas metano.
 
La strategia di decarbonizzazione
La conversione del sito industriale di Livorno, sul modello di quanto già realizzato nel 2014 a Marghera e nel 2019 a Gela, conferma la strategia di decarbonizzazione di Eni volta a traguardare la neutralità carbonica entro il 2050 e ad aumentare la capacità di bioraffinazione dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate l’anno agli oltre 5 entro il 2030. In linea con la decisione strategica di convertire la raffineria di Livorno, che consentirà di assicurare un futuro produttivo e occupazionale al sito, Eni ha interrotto le importazioni di greggio e ha conseguentemente avviato la fermata delle linee produttive lubrificanti e dell’impianto topping. La distribuzione di carburanti sul territorio sarà garantita dall’importazione di prodotti finiti e semilavorati.
Le aree dove sono previsti i tre nuovi impianti per la bioraffinazione sono già cantierizzate per i lavori preparatori e l’avvio della costruzione è previsto dopo l’ottenimento dell’autorizzazione di legge, con completamento e avvio entro il 2026.
 
Che cosa si farà a Livorno
Gli impianti saranno in grado di trattare diversi tipi di cariche biogeniche, prevalentemente scarti e residui di origine vegetale, per produrre Hvo diesel, Hvo nafta e bio-Gpl. Eni, tramite Enilive, è il secondo produttore di biocarburanti idrogenati (Hvo) in Europa e il terzo a livello mondiale.
La strategia di crescita è trainata dalla crescente domanda in Europa e in Italia di biocarburanti per la mobilità, sia per gli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dalla RED III di recente approvazione (Renewable Energy Directive), sia per gli obblighi di immissione al consumo di biocarburanti in purezza definiti dalla normativa italiana. A livello globale, le stime prevedono che la domanda di biocarburanti idrogenati aumenterà del 65% nel periodo 2024-2028.
 
Il commento di Giani
“È un investimento di oltre 400 milioni di euro, che costituisce un’occasione storica per dare futuro al sito livornese in un’ottica di sostenibilità e transizione energetica”, ha commentato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “La riconversione – ha spiegato – porterà, in un’ottica di economia circolare, alla produzione di biocarburante idrogenato e in futuro di biocarburante sostenibile per aerei, favorendo il mantenimento dei livelli occupazionali dello stabilimento, dell’indotto e dell’intero ecosistema industriale del territorio”.
“Dopo anni di incertezze, varie ipotesi di reindustrializzazione inclusa la cessione ad altre proprietà - ha concluso il presidente - finalmente Eni lancia il segnale giusto per confermare il ruolo strategico dell’impianto di Livorno e come Regione Toscana lo apprezziamo molto. La scelta della società potrà beneficiare di un contesto territoriale ancora più competitivo alla luce degli ingenti investimenti regionali sulle infrastrutture locali, come dimostrano il finanziamento di 200 milioni per la Darsena Europa nel porto di Livorno e i 20 milioni per lo scavalco ferroviario di collegamento con l'interporto Vespucci a Collesalvetti”.

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raffineria-livorno