Il Movimento 5 stelle è pronto a dare battaglia contro i rigassificatori della Sen
Per i grillini le nuove infrastrutture del gas non rappresenterebbero la transizione ideale verso le rinnovabili e l'efficienza energetica. Mobilitazioni sono già state fatte a Oristano e Gioia Tauro
Il Movimento 5 Stelle potrebbe chiedere una modifica della Strategia energetica nazionale poiché il ruolo centrale assegnato nel piano ai rigassificatori non rappresenterebbe la transizione ideale verso le rinnovabili e l'efficienza energetica. Lo hanno detto i parlamentari del M5S in settimana nella famigerata (e presunta) conferenza stampa alla Camera dove però non erano ammesse domande dei giornalisti. Ma segnali di una inversione di tendenza nella politica energetica dell'Italia erano già nel programma politico del movimento guidato da Beppe Grillo. Segnali colti dal ministro dell'Ambiente Clini che all'inizio di marzo ha proposto, in una lettera aperta, un incontro ai neo eletti del M5S una informazione completa sul lavoro già fatto e su quello che resta da fare, dal momento che “la vostra sensibilità per ambiente e sviluppo sostenibile può essere un valore aggiunto in Parlamento per completare l'Agenda Verde per la crescita”. Invito rimasto finora senza risposta.
Intanto, la scorsa settimana il M5S di Oristano ha chiamato alla mobilitazione per impedire la realizzazione dello “scellerato progetto di trivellazione” nell'Oristanese presentato dalla Saras, il progetto Eleonora, nella zona di Arborea. Martedì al Mse, un gruppo di parlamentari “grillini”, pur esprimendo apprezzamento per l'impegno del ministero nel sovraintendere l'intero processo autorizzativo, ha ribadito la propria contrarietà al rigassificatore di Gioia Tauro perché ritenuto “deleterio” ai fini ambientali e soprattutto non condiviso dalla comunità, non adeguatamente coinvolta nelle scelte istituzionali.