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Pastone petrolifero. Referendum su un giacimento nella riserva in Amazzonia, nuova perforazione in Libia e collaborazione di Eni in Guinea-Bissau

where Milano when Lun, 22/05/2023 who roberto

Esultano gli ambientalisti in Ecuador per il referendum che si terrà a breve sul sito petrolifero che sorge a Yasunì in Amazzonia

La Corte costituzionale dell’Ecuadoryasuni.jpg ha disposto che si tenga un referendum sul giacimento petrolifero nella riserva di Yasuní, nella foresta amazzonica. La Corte costituzionale dell’Ecuador ha concesso il via libera alla convocazione di un referendum al fine di decidere sul proseguimento, o meno, dello sfruttamento di un giacimento petrolifero in piena Amazzonia. Si tratta di una vittoria degli ambientalisti, che da tempo chiedevano che la questione fosse sottoposta al giudizio degli elettori. Il giacimento in questione è situato nella riserva naturale di Yasuní, in un’area ricca di zone umide che rappresentano un ecosistema fondamentale per numerosissime specie vegetali e animali. Per questo, nell’ormai lontano 2013, l’associazione ecologista Yasunidos aveva per la prima volta chiesto alla corte di autorizzare una consultazione referendaria sul progetto. All’epoca, la presidenza del progressista Rafael Correa aveva tentato, invano, di bloccare il progetto, anche attraverso un piano internazionale di compensazione, in nome della protezione dell’ambiente.
L’associazione ha commentato la decisione della Corte esprimendo grande soddisfazione. Ora, secondo la disciplina in vigore in Ecuador, un referendum verrà indetto entro al massimo 75 giorni. Il che potrebbe rappresentare la fine della produzione petrolifera nel sito, che si trova nella provincia di Orellana, non lontano dal confine con il Perù, e che garantisce ad oggi una produzione di 55mila barili di greggio al giorno. Qualora alla consultazione dovessero vincere i “sì”, la decisione dovrà essere applicata entro e non oltre un anno. Tuttavia, si tratterà soltanto dell’inizio di una progressiva dismissione del pozzo petrolifero, secondo quanto disposto dalla stessa Corte costituzionale.
 
Mellitah perfora un pozzo petrolifero offshore da 1.800 barili al giorno
Mellitah Oil & Gas ha perforato il pozzo B4-49, nel giacimento offshore di Bouri, a 120 chilometri a nord della costa libica nel Mar Mediterraneo, con l’obiettivo di produrre petrolio e gas con una capacità produttiva di 1.800 barili di petrolio al giorno. Lo ha reso noto la compagnia petrolifera libica National Oil Corporation (Noc), affermando in un comunicato che il successo della perforazione del pozzo rientra nel piano della Mellitah Company per migliorare e aumentare il livello di produzione nel giacimento offshore di Bouri. Le squadre tecniche sono riuscite a completare la perforazione del pozzo con “attrezzature intelligenti” e a testarne il livello di produzione giornaliera.

Guinea-Bissau ed Eni avviano la collaborazione nell'esplorazione
Il Governo della Repubblica di Guinea-Bissau ed Eni hanno firmato un memorandum d'intesa per esplorare potenziali aree di collaborazione negli ambiti dell'esplorazione, delle Natural Climate Solution, dell'agricoltura, della sostenibilità e della salute. Questo memorandum mira a valutare le iniziative da attuare per promuovere una crescita sostenibile in campo ambientale e sostenere lo sviluppo delle comunità locali. In particolare, saranno esaminate le iniziative per la protezione delle foreste e la gestione sostenibile del territorio, nonché per l'agricoltura e lo sviluppo di agri-feedstock da residui agricoli.
Tra le aree di collaborazione anche la valutazione del potenziale esplorativo dell'area offshore del Paese.

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