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Petrolio: per Clô la caduta di prezzo è inarrestabile

where Bologna when Lun, 12/01/2015 who redazione

Secondo l’economista dell’energia “non ci sono né vincitori né vinti”

“Il crollo del prezzo del petrolio, allo stato attuale delle cose, sembra inarrestabile. La caduta del prezzo potrebbe arrivare solo da un taglio consistente della produzione Opec ma l'Arabia Saudita non sembra disponibile e la ripresa della domanda tarda ad arrivare. Siamo di fronte ad un crollo che sembra difficile da arrestare”, ha affermato nei giorni scorsi Alberto Clô, alberto-clo-dc224.jpguno dei massimi esperti di energia e supervisor del Rie (Ricerche industriali ed energetiche) in un’intervista con l’agenzia di stampa Adnkronos.

Sottolinea però che in questa fase “non ci sono né vincitori né vinti e che tanto più forte sarà la caduta oggi, tanto più forte sarà il contraccolpo domani. Ci sono certamente aspetti positivi per l'economia mondiale: si stima infatti che per ogni 10 dollari di riduzione del prezzo del greggio c'è un impatto positivo dello 0,2% sulla crescita. Con un petrolio a 60 dollari si potrebbe avere un tasso di crescita superiore di 1 punto percentuale. Ma queste stime - sottolinea Clô - non tengono conto degli effetti negati per i paesi produttori e dell'effetto contagio”.

L'attuale caduta libera del prezzo del petrolio apre una serie di incognite. Gli scenari che erano stati presi in considerazione sono ormai inattendibili, dice l’economista: basta pensa che l'Fmi, nel Word Economic Outlook, puntava su un aumento del prezzo del petrolio. Attualmente siamo in una fase di incertezza. Ma, aggiunge Clô, “checché ne dica Bruxelles il petrolio conta molto per le sorti dell'economia”.

L'Opec, rileva Clô, sembra stia testando il punto di resistenza della produzione statunitense ma “se ci riferiamo ai dati ottobre osserviamo che la produzione negli Stati Uniti è aumentata. La produzione si arresta sotto i costi marginali che sono tra i 10 e i 20 dollari. In ogni caso i rischi di destabilizzazione per l'economia mondiale sono alti”.

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Alberto Clô
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