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Prezzi pazzi – Anche Scaroni si accorge che gli aumenti della benzina incidono sui consumi

where Rimini when Lun, 27/08/2012 who redazione

L’ad dell’Eni si è detto impressionato per il calo del 9% nei primi sei mesi del 2012. “Vuol dire che il consumatore soffre di questi aumenti in modo particolare”, ha evidenziato. Ma intanto rivela: “Faccio fatica a immaginare un’Eni che vada a gonfie vele mentre il nostro paese passa da una crisi all’altra”

“L'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi ha causato in Italia nei primi sei mesi dell'anno un calo dei consumi del 9%, una cosa mai vista a memoria d'uomo; questo vuol dire che il consumatore soffre i continui aumenti in modo particolare”. È quanto ha sostenuto l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, presente in settimana al Meeting di Rimini. Il numero uno del cane a sei zampe ha anche precisato che il prezzo della benzina potrebbe addirittura salire ulteriormente perché è legato ad una “miscela esplosiva”, una combinazione di fattori che messi insieme hanno portato agli attuali record alla pompa. Dopo aver ricordato che la prossima settimana sarà l’ultima per poter fare il pieno con lo sconto nel weekend, Scaroni si è infatti mostrato pessimista (per le sorti degli automobilisti, s’intende) sulla possibilità di un raffreddamento dei prezzi.  “L'euro debole, il prezzo del petrolio che cresce e le accise che aumentano sono una miscela esplosiva per i prezzi dei carburanti. I prezzi rischiano di continuare a salire'', ha detto Scaroni. “Faccio fatica - ha però aggiunto - a immaginare un'Eni che vada a gonfie vele mentre il nostro Paese passa da una crisi all'altra”. Ma in tutto questo Scaroni si dice comunque speranzoso. “Per quanto riguarda il fronte della tempesta sull'euro, ho ricominciato ad essere ottimista”.
Affrontando poi temi esteri, Scaroni ha annunciato  infine che l'Eni non parteciperà alle gare per lo sviluppo di giacimenti in Kurdistan: “Noi siamo impegnati nello sviluppo del giacimento di Zubair, nel Sud dell'Iraq, e tra le intese - ha spiegato - c'è quella di non stringere accordi con i governi regionali, compreso quello del Kurdistan”.

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