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Price cap. Ecco cosa ha deciso il Consiglio Ue: una tassa sugli extraprofitti e un nuovo tetto al prezzo del gas

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 03/10/2022 who roberto

La tassa colpirà i profitti delle imprese attive nei settori del petrolio greggio, gas naturale, carbone e raffinerie con un’aliquota di almeno il 33%. Sul price cap si punta all’ipotesi di tetto “a forchetta”

Il Consiglio Ue dei ministri dell’energiaconsiglioeuropeotavolarotonda-493614.jpg di Bruxelles ha deciso di introdurre una tassa di solidarietà temporanea  sui profitti delle utility energetiche e un taglio obbligatorio del 5% nell'uso dell'elettricità durante i periodi di picco dei prezzi. Infine, l’avvio di un discorso su un tetto al prezzo del gas, anche se diverso da quanto ipotizzato finora, potrebbe finalizzarsi durante la riunione dei capi di Stato europei del 6-7 ottobre.
 
Tassa di solidarietà
La tassa di solidarietà obbligatoria colpirà i profitti delle imprese attive nei settori del petrolio greggio, gas naturale, carbone e raffinerie con un’aliquota di almeno il 33% (calcolato sugli utili imponibili, determinati dalle norme fiscali nazionali nell'anno fiscale che inizia nel 2022 e/o nel 2023, che superano un aumento del 20% dell'utile imponibile medio annuo dal 2018), un altro prelievo sui ricavi in eccesso - oltre i 180 euro al MWh - che i produttori di energia a basso costo ricavano dall'aumento dei costi dell'elettricità (i cosiddetti infra-marginali).
 
Price cap con forchetta
La novità decisa nella riunione è nel tetto al prezzo del gas: vista la contrarietà di paesi come Germania, Olanda, e Austria a fronte di quindici paesi – tra cui Italia e Francia – che nei giorni scorsi avevano inviato una lettera a Bruxelles per spingere verso l’adozione di un price cap, si è deciso di proporre una sorta di “terza via”, un “tetto con una forchetta” di prezzo come ha detto il ministro della Transizione Roberto Cingolani al termine del consiglio dei ministri europei dell'Energia. Cingolani ha spiegato che il meccanismo girerà attorno a una forchetta di prezzo tra un minimo e un massimo su cui si dovrà costruire una proposta legislativa, lasciando ai singoli capi di Stato la decisione finale. In questo modo si dovrebbe introdurre una specie di meccanismo di controllo, pensato per evitare picchi e volatilità ma senza portare a un prezzo troppo basso da scoraggiare gli acquisti e quindi le forniture europee. Secondo Cingolani si potrebbe pensare, ad esempio, a indicizzare il costo del gas non al Ttf, ma facendo una media con altri indicatori come l'Henry Hub, il Brent e così via, In ogni caso, ha tenuto a chiarire il ministro, “non ci sono state tensioni con la Germania”. La commissaria europea all'Energia, Kadri Simson, ha però messo in guardia sulla necessità di procedere in modo responsabile e per questo, ha detto in conferenza stampa, sarà necessario rispettare una serie di pre-condizioni prima di procedere come garantire l’impegno vincolante degli Stati membri a risparmiare gas “oltre il 15% deciso dall'attuale piano di riduzione”.

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