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Il sì alle trivelle. Via libera alla perforazione di uno storico giacimento nel Bresciano

where Brescia when Lun, 31/03/2025 who roberto

Il pozzo San Gervasio 1 che era di pertinenza di Eni è stato poi messo a gara e aggiudicato alla società Sogemont. Dovrebbe contenere 50 milioni di metri cubi di metano ed è basato su una portata massima iniziale pari a 20mila metri cubi al giorno.

Via libera alla trivellazione di unoreport-eni.png storico giacimento gas a metà strada tra Brescia e Cremona. La commissione Via del ministero dell’Ambiente nelle sue valutazioni sull’impatto ha approvato il progetto di ricerca gas del giacimento di San Gervasio all’interno del settore centro settentrionale della Pianura Padana, interessando il territorio di pertinenza della provincia di Brescia. L’area entro cui ricade la concessione di coltivazione oggetto dell’ istanza in esame è risultata fino al 1996 ricadere entro zona di esclusiva Eni.
Fino a tale data, il comparto territoriale in esame è stato interessato dalla effettuazione di una consistente attività di esplorazione che ha portato alla perforazione di numerosi pozzi di ricerca ed alla scoperta di diversi giacimenti a gas tra i quali i più prossimi risultano essere quelli di: Bordolano, Montirone, Dello, Bagnolo Mella e Leno. Tale assetto, ha evidenziato la presenza nella zona di interessanti prospettive relative alla ricerca di gas metano. In questo contesto risultano essere stati perforati i pozzi: Cigole (perforato nel 1956 alla profondità di 2.809 metri), Alfianello (nel 1965 a m. 3.711) , Alfianello 2 (1982 a m. 3.600), San Gervasio (nel 1991 a m. 2.277) e San Gervasio 2 (nel 1997 a m. 1.701).
 
La gara per San Gervasio 1
Di questi, il solo pozzo San Gervasio 1 Dir è risultato mineralizzato a gas metano a una profondità di circa 1.500 metri. Tale scoperta è stata effettuata all’interno dell’area Eni ed è stato classificato quale giacimento marginale in considerazione della presenza di oggettive condizioni per le quali “sulla base delle tecnologie disponibili e con riferimento al contesto economico, lo sviluppo per la messa in produzione risulta di economicità critica e fortemente dipendente dalle variabili economiche e dal rischio minerario”.
In relazione a tale situazione, il ministero dello Sviluppo Economico attraverso la competente direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche avevo proceduto all’avvio di procedura competitiva di attribuzione della concessione di coltivazione San Gervasio a un altro titolare diverso dall’Eni. In esito a tale procedura, il progetto di messa in produzione presentato dalla società Sogemont srl è stato considerato come meglio idoneo allo sfruttamento delle risorse identificate.
 
Il giacimento
Sulla base dei dati acquisiti è stato previsto uno scenario di sviluppo basato su una portata massima iniziale pari a 20mila metri cubi al giorno. La produzione prevista dal campo di San Gervasio è stata pertanto definita su un volume complessivo di circa 50 milioni di metri cubi, per una durata complessiva di 20 anni, secondo portate giornaliere iniziali massime di circa 20mila mc al giorno, progressivamente in declino nel tempo fino a circa 14mila mc al giorno.

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