Storico! La Cina non costruirà più nuove centrali a carbone all'estero
La generazione di elettricità proveniente dalla combustione del carbone è responsabile del 30% delle emissioni globali di CO2. WWF: segnale importantissimo per accelerare la transizione energetica globale
Il presidente cinese Xi Jinping ha reso noto, nel corso dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che il suo Paese non costruirà più nuove centrali a carbone all'estero.
Un primo passo decisivo
Si tratta - rileva WWF in una nota - di un annuncio significativo, perché la Cina è stata negli ultimi anni il più grande emettitore di gas serra al mondo e anche un importante finanziatore, investitore e costruttore di centrali a carbone all'estero. La generazione di elettricità proveniente dalla combustione del carbone è responsabile del 30% delle emissioni globali di CO2. La maggioranza dell’attuale generazione è in Asia. Reindirizzare i flussi delle finanze pubbliche oltremare verso le fonti rinnovabili sarà una componente vitale per la completa eliminazione del carbone il prima possibile. La scelta di fermare gli investimenti a carbone all'estero è un primo passo importante per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi. L'annuncio arriva in un momento cruciale, in cui si moltiplicano gli incontri per ottenere un risultato positivo alla grande COP26 ONU sul Clima di Glasgow. Tra gli incontri più significativi, in primo luogo la pre-COP di Milano a inizio ottobre e il G20 a Roma il 30 e 31 ottobre. In particolare, nel Summit dei leader del G20 la spinta a porre fine ai sussidi ai combustibili fossili e a fornire i tanto necessari finanziamenti per il clima sarà in cima alle attese di tutti. Poi, la conferenza globale sul clima COP26 a Glasgow, per due settimane dal 31 ottobre, dovrà raccogliere i frutti: il mondo si attende che i leader presentino piani climatici ambiziosi che diano forma al percorso comune per affrontare la crisi climatica.
Il tempo del carbone è finito
Commentando la notizia, Manuel Pulgar-Vidal, leader globale del WWF per il clima e l'energia, ha detto: "Questo segna un chiaro punto di svolta per l'utilizzo globale del carbone in una regione dove il carbone è stato usato intensamente. È anche rilevante, perché arriva in un momento in cui abbiamo disperatamente bisogno di impegni che imprimano una svolta. Questa potente dichiarazione fornisce un segnale significativo ai Paesi che ancora cercano finanziamenti per il carbone, così come ai finanziatori: il tempo del carbone è ormai finito. Speriamo di vedere simili annunci globali su tutte le fonti fossili (non solo carbone, ma anche petrolio e gas): questa è la prossima frontiera con cui dobbiamo misurarci".
Lunyan LU, CEO del WWF-Cina, ha dichiarato: "L'annuncio che la Cina smetterà di costruire nuove centrali a carbone all'estero è un importante passo avanti verso l'obiettivo dell'Accordo di Parigi. Questo darà una spinta fondamentale al progresso dello sviluppo sostenibile verso una comunità globale verde e a basse emissioni di carbonio condivisa da tutti. Lo slancio aumenterà ulteriormente se i finanziamenti saranno reindirizzati verso le rinnovabili. In collaborazione con altri paesi e partner di sviluppo, la Cina potrà guidare e accelerare la transizione globale verso un’energia pulita e sostenibile alimentata da fonti rinnovabili".
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, ha commentato: “Il fatto che si comincino ben prima di Glasgow a dare segnali positivi è molto importante. Il lavoro iniziato anche dal G20 Clima ed Energia di Napoli nello scorso luglio deve continuare verso un summit dei leader G20 che aggiunga altri passi significativi nella giusta direzione: questo, dopo i segnali venuti ieri dal Palazzo di vetro, è più a portata di mano. Anche il G20 Finanza di Washington a metà ottobre sarà una tappa significativa”.