Trivellazioni. Galletti: il giacimento Ombrina Mare non è in zona vietata
Bisogna essere rigorosi, se le regole sono rispettate si vada avanti. Il Wwf contro lo Sblocca Italia
"Sia per le trivellazioni che per il termodinamico si deve agire il più rigorosamente possibile: la ricerca scientifica e lo sviluppo economico non devono essere in contrasto con l'ambiente". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, chiudendo gli interventi a un convegno sulla tutela dell'ambiente e sviluppo sostenibile a Cagliari.
Secondo il ministro, "la tutela del paesaggio è fondamentale: molti progetti vengono bloccati perché non compatibili con la salvaguardia del territorio, ma se le regole vengono rispettate e c'è compatibilità, si deve andare avanti".
Inoltre il progetto abruzzese Ombrina Mare 2 non rientra nelle previsioni di divieto di trivellazioni entro le 12 miglia della costa, così come prevede il Codice dell'ambiente (dlgs 152/2006), ma molto dipenderà dall'istituzione del Parco della Costa teatina e dalla sua perimetrazione.
Questa, in breve, la risposta del ministro Galletti: “Il progetto Ombrina Mare 2 non sembra rientrare nelle previsioni di divieto di cui all'art. 6, comma 17, del decreto legislativo 152 del 2006, che prevede una distanza minima di 12 miglia nautiche dai parchi costieri per le cosiddette trivellazioni a mare, relativamente ai procedimenti concessori avviati successivamente all’entrata in vigore della norma che ha introdotto lo stesso divieto - come nel caso, appunto, di Ombrina Mare 2”. Ma, conclude Galletti, “per un'adeguata e più esaustiva valutazione della questione, tuttavia, molto potrebbe dipendere proprio dai tempi di istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina, con la contemporanea individuazione della sua perimetrazione, ad oggi non ancora definita”.
Il Wwf intanto si schiera con Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto contro il decreto Sblocca Italia. Il Wwf in particolare contesta “l'estensione arbitraria della procedure semplificate per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) delle infrastrutture strategiche a un numero imprecisato di interventi nel settore energetico e la violazione di principi e norme comunitarie e convenzioni internazionali come il Trattato della Ue, la Direttiva Offshore e il Protocollo Offshore della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo.