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​Trivelle, sì della Cassazione al referendum no triv. Ora la Corte costituzionale

where Roma when Lun, 30/11/2015 who redazione

La consultazione è stata chiesta dalle Regioni Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise su proposta dei comitati di opposizione. Un’interrogazione anti-trivelle di Bratti del Pd

bannernotriv.jpgPrimo via libera al referendum contro l’uso dei giacimenti nazionali proposto da dieci Regioni su spinta dei movimenti no triv. La Corte di Cassazione nei giorni scorsi ha approvato nei contenuti il referendum sull'articolo 38 della legge Sblocca Italia e sull'articolo 35 del decreto Sviluppo.
Le Regioni che hanno accolto la richiesta di referendum dei comitati no triv sono Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise.
Il prossimo passo sarà della Corte Costituzionale, che dovrà verificare la rispondenza dei quesiti con il dettato della Costituzione. Con ogni probabilità, anche i magistrati costituzionali confermeranno la richiesta di referendum.
La consultazione dovrebbe svolgersi in tarda primavera, subito dopo il voto per le amministrative in diverse grandi città.

Il 9 dicembre a Roma è prevista una riunione dei delegati delle Regioni promotrici del referendum.
Il parlamentare del Pd emiliano Alessandro Bratti ha proposto e fatto firmare a una trentina di suoi colleghi un’interpellanza contro le perforazioni su terra e in mare.
“Il lavoro fatto con i Consigli Regionali raggiunge un obiettivo importante. Adesso sarà la Corte Costituzionale a decidere. Restiamo fiduciosi", ha commentato Piero Lacorazza (Pd), presidente del Consiglio regionale della Basilicata.

Per il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, il via libera dalla Cassazione è "un risultato importante, tappa fondamentale dell'iniziativa referendaria portata avanti dai dieci Consigli regionali e dal coordinamento delle Assemblee legislative”.
Per il presidente pugliese Michele Emiliano, “è un momento nel quale la Costituzione della Repubblica si incarna e dà alle nostre comunità la possibilità di decidere sulle ricerche di idrocarburi, che possono essere sì un’opportunità, ma anche una minaccia che rischia di rovinare il nostro mare, la principale risorsa e attrattiva turistica delle regioni del sud. Noi siamo per ridurre queste ricerche di idrocarburi, per azzerarle se è possibile. Voteremo per questo referendum e cercheremo di negoziare con il governo dopo questa consultazione, condizioni per le quali le comunità abbiano sempre diritto di parola in casi del genere. Si tratta in fondo di lasciare la possibilità a noi tutti di decidere come destinare i doni che la natura ci ha dato”.

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