In costruzione. I numeri del biodigestore del Civeta: qui si produrranno 3,9 milioni di metri cubi di biometano
All’interno del polo impiantistico Civeta di Cupello verrà usata la Forsu a partire dal marzo del 2024
3,9 milioni di metri cubi di biometano all’anno, 47mila tonnellate di rifiuti organici processati con un risparmio di 7mila tonnellate di Co2 immesse nell’aria. Sono alcuni dei numeri del biodigestore in costruzione all’interno del polo impiantistico Civeta di Cupello il cui primo metro cubo di Forsu, dovrebbe essere processato nel marzo del 2024. Il cantiere ha aperto le porte nei giorni scorsi a stampa e autorità.
Come funzionerà il biodigestore
Nel dicembre del 2022 la notizia del finanziamento di ben 20 milioni di euro dal Pnrr fu salutata come «epocale»: il progetto si è classificato secondo in Italia assicurandosi uno dei finanziamenti più corposi. L’impianto userà la Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) che il Civeta già riceve dai Comuni alla quale, in fase di lavorazione, sarà aggiunta una parte di verde (scarti vegetali come sfalci, residui di potatura ecc.). In un anno saranno processate 40mila tonnellate di Forsu e 7mila di verde; la gran parte arriverà dal territorio, la parte mancante del fabbisogno sarà reperita sul mercato.
Come detto, la produzione di biometano ammonta a 3,9 milioni di metri cubi (riducendo la stima fatta a inizio anno): sarà immesso nella rete Snam per essere usato soprattutto nella trazione auto («con 1 metro cubo di biometano si percorrono 14 chilometri»). I numeri elencati da Piovene disegnano anche la dimensione del «contributo alla decarbonizzazione»: «In un anno, possiamo dire che si abbattono le emissioni di una cittadina di 23mila persone». Il capannone occuperà un terreno a ridosso del fondovalle Cena e sarà dotato di biofiltro per abbattere le emissioni odorifere. La parte residuale della Forsu sarà usata per produrre compost di qualità che si aggiungerà a quello già prodotto dal Civeta.