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Ecco perché la bolzanina Fri-El Geo cerca energia geotermica nel napoletano

where Napoli when Mer, 07/06/2023 who roberto

Le aree di ricerca dal progetto della Fri-El Geo. La città di Napoli ha già un'infrastruttura adatta

Da Bolzano a Napoli alla ricercageotermia.jpg di energia geotermica: la strategia di Fri-El Geo, azienda di Bolzano specializzata nel settore, ha deciso di puntare anche al Sud dopo aver sperimentato l’iniziativa in pianura Padana e nel Nordest.  Nel mirino della ricerca sei comuni (Napoli, Pozzuoli, Marano, Giugliano, Quarto e Bacoli) da dove verrà lanciata una campagna di studi al termine della quale si individueranno le aree nelle quali è più utile iniziare le trivellazioni, poi partiranno i carotaggi, a caccia delle sacche d’acqua bollente da portare in superficie e da utilizzare per il riscaldamento.
 
Le paure della popolazione
L’idea, però, che qualcuno vada a perforare un territorio vulcanico, e sismico, mette in allarme la popolazione, nonostante le rassicurazioni che vengono da Bolzano: «Per adesso siamo semplicemente alla fase di studio - spiega Andrea Ferrara, responsabile delle relazioni industriali di Fri-El Geo - occorrerà almeno un anno prima di concluderla. Poi sarà necessario ottenere il permesso dalla Regione Campania per eseguire i sondaggi. Ma il passaggio determinante sarà quello del confronto con il territorio». Dall’azienda spiegano che non verrà avviata nessuna trivellazione se prima non ci sarà un confronto con il territorio, al termine del quale, se tutti si diranno convinti dell’utilità dell’intervento, si procederà. È previsto il coinvolgimento dei sindaci, dei consigli comunali e, se necessario di assemblee aperte a tutta la cittadinanza nelle quali chiarire dubbi e avere la certezza che nessuno percepisce come pericolosa o invasiva la ricerca dell’energia geotermica.
 
A caccia dei bacini sotterranei
In parole povere si tratta di andare a «caccia» di grandi bacini d’acqua che si trovano a grande profondità e sono, naturalmente, riscaldati dal calore della terra. Quell’acqua viene portata in superficie e incanalata in tubature che la distribuiscono negli impianti di riscaldamento; una volta compiuto il suo percorso l’acqua torna da dov’era stata prelevata, riprende a riscaldarsi e viene costantemente utilizzata. C’è una parte del progetto che riguarda anche la città di Napoli. Secondo le prime informazioni raccolte dalla Fri-El, il capoluogo sarebbe già dotato di un’infrastruttura destinata al metano e mai utilizzata, quindi sarebbe meno invasiva la svolta verso la geotermia. A Napoli c’è l’ipotesi di andare a sondare aree nella zona di Bagnoli e di Agnano: entrambe zone fortemente vulcaniche per le quali le preoccupazioni crescono a dismisura: «Saremmo lieti di parlarne con Gaetano Manfredi - spiega Andrea Ferrara da Bolzano - il sindaco è un ingegnere, comprenderà subito tutti i dettagli, siamo certi che il progetto gli piacerà».

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