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Ecco perché la Sardegna grazie alle rinnovabili potrebbe avere un surplus di energia

where Cagliari when Mer, 08/05/2024 who roberto

L’analisi di Cna Sardegna: la regione diventerebbe la seconda regione italiana, dopo la Basilicata, per potenza installata in rapporto alla popolazione

Se venissero accettate tutte le eolico.pngrichieste di connessioni alla rete elettrica, in gran parte provenienti da eolico e fotovoltaico, la Sardegna potrebbe arrivare a produrre potenzialmente 54mila GigaWattanno (GWa) da impianti eolici e 41.800 da fotovoltaico, si tratta di circa 11,8 volte i consumi elettrici annui dell'Isola, un dato che la porrebbe alle spalle soltanto di Basilicata (14,6) e Molise (12,4). Lo evidenzia un dossier del centro studi della Cna Sardegna che ha analizzato nel dettaglio le richieste di impianti rinnovabili.
 
I numeri
Fino all’inizio del 2023 erano installati 2,24 GW - di cui 1,1 eolico e 1,14 solare fotovoltaico - il 6,1% della capacità complessiva installata in Italia, dopo il boom di richieste di allaccio siamo passati a 34,7 GW eolici tra onshore e off-shore, e a 23 GW fotovoltaici. Se tutte queste richieste dovessero concludersi con l'effettiva realizzazione dell'impianto – segnala la Cna sarda - la Sardegna diventerebbe la seconda regione italiana, dopo la Basilicata per potenza installata in rapporto alla popolazione, sia per l'eolico, sia per il fotovoltaico, rappresentando circa il 16% della potenza totale installata nel Paese.
In media, in base alle statistiche del ministero dell'ambiente, l'iter di approvazione dura circa 7 anni, con una percentuale di richieste arrivate alla fase realizzativa intorno al 50%. Il caso degli impianti eolici off-shore è emblematico: a marzo 2024 le richieste di allaccio ricevute da Terna hanno raggiunto 90 GW (18 GW in Sardegna), di cui circa la metà ha ricevuto la soluzione di connessione (10,8 GW in Sardegna).
 
I commenti
"Il tema della gestione della risorsa energetica è destinato a diventare sempre più strategico in un'ottica di sviluppo economico e produttivo - evidenziano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna. “È urgente un'intesa Governo-Regione che definisca una disciplina per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili nel rispetto delle esigenze di tutela del territorio e dell'ambiente privilegiando l'utilizzo di superfici edificate, le aree industriali e artigianali come proposto da Cna. La transizione energetica deve avvenire in maniera ordinata e pianificata, sbarrando la strada a speculatori e facilitatori interessati a lucrare sui beni pubblici; serve un modello che sostenga lo sviluppo dei territori e non impoverisca cittadini e imprese".

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