L’Erec (consiglio europeo rinnovabili) contro le proposte di Bruxelles: “zoppicanti”
Rainer Hinrichs-Rahlwes: "Un significativo obiettivo 2030 darebbe una scossa al ristagnante mercato europeo, incoraggiando gli investimenti”
“Il recente voto dei parlamentari europei per tre obiettivi vincolanti al 2030, tra cui uno sulle rinnovabili a più del 27%, manda un chiaro segnale che c'è una forte volontà politica a supporto di soluzioni di energia pulita e rinnovabile al problema climatico”, ha affermato Rainer Hinrichs-Rahlwes, presidente del Consiglio europeo per le energie rinnovabili (EREC). “E questo nonostante le deboli politiche al 2030 avanzate dall'esecutivo dell'Unione europea” - ha aggiunto.
“Un significativo obiettivo 2030 sulle energie rinnovabili darebbe una scossa al ristagnante mercato europeo, incoraggiando gli investimenti privati in tecnologie innovative, come la serie di fonti di energie rinnovabili che esistono al momento”.
“Tocca ora al Consiglio europeo assicurare che la promessa dell'Unione europea di ridurre le sue emissioni dell'80-95% entro il 2050 non sia ignorata a causa di un target di emissioni fissato al minimo possibile, e di assicurare quindi una possibilità di ulteriore sviluppo per le tecnologie rinnovabili europee” ha concluso Hinrichs-Rahlwes.
Il mese scorso, la Commissione europea ha aperto la discussione sulle future politiche europee su energia e clima divulgando i suoi limitati obiettivi energetici per il 2030. È stata proposta un limite di gas serra del 40% e un limite di rinnovabili solo al 27%, non utilizzabile senza un'analisi a livello nazionale.
Le problematiche su clima ed energia saranno discusse dai Capi di Stato europei in occasione degli incontri del Consiglio europeo di marzo e giugno.