torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Indice Irex – Il 2012 si chiude con segno positivo: +7%

where Milano when Lun, 07/01/2013 who roberto

Alla base di questa significativa ripresa ci sono alcune operazioni che hanno spinto al rialzo i titoli di alcune delle pure renewable. Ma ciò non significa il ritorno al sereno nel lungo periodo

di Alessandro Marangoni*

Dopo dodici mesi di forte volatilità ed instabilità finanziaria, il 2012 giunge al termine con inaspettati segnali positivi. Piazza Affari conclude l’anno con il Ftse All Share in crescita del 2,56%, registrando così nelle ultime settimane di dicembre  performance migliori di Ibex (1,88%), Dax (0,40%) e Cac (-0,06%).
Un messaggio incoraggiante non scontato, considerato che le Borse di tutto il mondo hanno visto arrivare in  extremis, nel primo giorno del 2013, l’accordo per evitare il “fiscal cliff” statunitense, che le previsioni sulla crescita non fanno presagire una rapida uscita dalla crisi e che le “pagelle” di fine anno delle agenzie di rating hanno mostrato una vasta gamma di insufficienze.
Il Ftse Oil & Gas continua il suo andamento altalenante, registrando un aumento dell’ 1,11% dopo il calo dell’ 1,9% di inizio dicembre. Il 2013 sarà presumibilmente caratterizzato da cambiamenti, quali l’aumento della produzione di petrolio e gas da fonti non convenzionali in Usa e Canada ed il graduale esaurimento dei giacimenti nel Mar del Nord, ma il prezzo del greggio sembra non essere destinato a mutare considerevolmente. Secondo le stime di alcune delle principali banche d'investimento, nel 2013  il prezzo del Brent si manterrà intorno ai 110 $ al barile, pressoché uguale al prezzo medio del 2012 (111, 65 $).
Anche per il comparto delle rinnovabili l’anno si conclude positivamente. Dopo un lungo periodo negativo, l’Irex riacquista terreno con un aumento del 7,03% rispetto alle prime due settimane di dicembre. Alla base di tale ripresa, più che il rasserenarsi dell'orizzonte di lungo periodo, paiono però esservi alcune operazioni che hanno spinto al rialzo i titoli di alcune delle pure renewables.
Alerion ha recentemente completato la cessione della partecipazione del 50% dell’impianto a biomasse di Anagni alle Distillerie Bonollo per 11,25 milioni di euro.
Il titolo di Eems ha invece beneficiato del definitivo via libera da parte del pool di banche creditrici per il trasferimento delle attività e di parte delle passività delle controllate Eems Suzhou e Eems Suzhou Technology a Wuxi Taiji Industry. K. E. Energy ha ceduto a Vas Investimenti il 100% del capitale sociale di Sunelectrics, attiva nella progettazione e realizzazione di impianti solari. 
Kinexia ha invece acquisito per 26,2 milioni Faeco, società operante nel settore ambientale, realizzando così la prima operazione in esecuzione del piano industriale 2013-2015. L’acquisizione, infatti, rientra nella strategia di integrazione della produzione di energia da rinnovabili con la gestione di servizi ambientali. Anche Terni Energia si è mostrata attiva in questa fine 2012, allacciando alla rete l’impianto di pirogassificazione a biomasse legnose nel comune di Borgosesia (Vercelli) e puntando a espandersi verso le economie emergenti.
La diversificazione e l'internazionalizzazione sempre più caratterizzano l'evoluzione del settore delle rinnovabili, sia tecnologiche che utilities. La progressiva saturazione dei mercati europei e l'esaurirsi delle politiche di sostegno spingono, infatti, a cercare nuove opportunità nei Paesi emergenti e in nuovi segmenti di mercato. Solo i player più grandi possono però affrontare impegnative strategie di globalizzazione, quale quella perseguita dal nostro "campione nazionale" delle pure renewables, Enel Gp, che prosegue nella sua ambiziosa strategia di internazionalizzazione, anche extraeuropea. Le imprese più fragili stanno invece subendo gli effetti della recessione e della crisi di un mercato italiano delle rinnovabili cresciuto in modo disordinato.
Le prospettive sono dunque di un ulteriore consolidamento del mercato con l'espulsione delle imprese meno solide e l'affermarsi di pochi gruppi di maggiori dimensioni. Questo è il trend che, a nostro parere, segnerà anche l'andamento delle pure renewables quotate nel 2013 e che vedrà sempre più differenziarsi le aziende solide e strutturate dal resto del mercato.

*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

immagini
leggi anche: