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Indice Irex – Segno positivo nonostante l’incertezza

where Milano when Mar, 12/02/2013 who roberto

Gli investimenti nel 2012 sono diminuiti dell’11% a livello globale e del 51% in Italia, complice anche il calo della domanda elettrica e l’attuale sovraccapacità produttiva. Nonostante le sfavorevoli premesse, l’indice ha comunque guadagnato 5 punti percentuali dall’inizio dell’anno

di Alessandro Marangoni*

L’inizio del 2013 è caratterizzato da un andamento contrastato dei mercati. Da un lato, vi sono gli effetti della pubblicazione di dati macroeconomici positivi, come la ripresa del manifatturiero cinese, la riduzione dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti e la crescita degli indici Pmi in Europa. Dall’altro lato, il timore per la mancata rimozione del tetto sul debito statunitense, l’annuncio di misure aggressive dalla Bank of Japan e gli scandali in Spagna hanno rallentato i mercati. In Italia, l’indice Ftse All Share ha subito una flessione di un punto percentuale dall’inizio dell’anno, anche per la vicenda Mps e l’incertezza politica in vista delle elezioni. Di conseguenza, ha ripreso a crescere la differenza tra il rendimento dei Btp e i Bund Tedeschi, con conseguenze negative anche sui titoli bancari.
Si aggiunga poi il crollo di Saipem (-31,3% in un solo giorno) e Eni, che ha trascinato al ribasso Piazza Affari e l’indice Ftse Oil & Gas (-8% rispetto ai valori di inizio anno).
Le altre Borse europee non hanno registrato risultati migliori: anche Ibex (-4%), Cac e Dax (-1%) hanno seguito il trend negativo.
Il settore energetico, quindi, non ha beneficiato della crescita del prezzo del greggio verificatasi nell’ultimo mese. Tale aumento è imputabile alle tensioni nell’Africa settentrionale ed in Medio Oriente. L’Arabia Saudita, inoltre, nel mese di dicembre ha ridotto la propria produzione di circa il 4,9%, nonostante la ripresa della domanda cinese.
Anche il settore delle energie rinnovabili ha subito una brusca frenata. Gli investimenti nel 2012 sono diminuiti dell’11% a livello globale e del 51% in Italia, complice anche il calo della domanda elettrica e l’attuale sovraccapacità produttiva. Nonostante le sfavorevoli premesse, l’indice Irex ha guadagnato 5 punti percentuali dall’inizio dell’anno, sostenuto dalle buone performance delle aziende tracciate. Kinexia, per esempio, ha ottenuto un financing per circa 22 milioni di euro, finalizzato alla realizzazione di 4 impianti a biogas. Tale operazione rappresenta un importante passo verso il raggiungimento degli obiettivi del piano industriale 2013-2015. Anche Falck Renewables, nonostante le difficoltà dell’attuale contesto economico-finanziario, ha concluso il project financing per il parco eolico di Petralia Sottana in Sicilia. Tra i titoli di maggiore evidenza nelle ultime settimane spicca ErgyCapital, che ha segnato un +116% nelle prime quattro sedute del 2013.
In generale sembra che le ultime operazioni di MidAmerican Renewables, partecipata da un fondo di Warren Buffet, abbiano dato spinta all'intero settore anche in Italia.
Nel complesso, tuttavia, il comparto del fotovoltaico sta attraversando ormai da tempo una forte crisi dovuta alla saturazione dei principali mercati europei. Molte aziende stanno dunque indirizzandosi verso l'ottimizzazione delle attività di O&M e verso altri segmenti. Piuttosto che da nuovi investimenti, il settore è mosso dal secondary market degli impianti già esistenti, soprattutto nel fotovoltaico, ma anche, seppur su scala minore, nel biogas.
Anche per l'eolico le aspettative in Italia sono di un forte rallentamento dopo un 2012 in crescita, con 1.272 MW installati e il superamento di 8 GW di potenza cumulata. L’avvio del nuovo sistema di aste e registri, ha infatti spinto l'entrata in esercizio di vari progetti entro il 2012 e comporterà un calo degli investimenti nel 2013.
In questo senso sono anche le prime anticipazioni dell'Irex Annual Report 2013, che per il 2012 indica l'accelerazione del consolidamento del settore già iniziato l'anno precedente. Soffre in particolare il fotovoltaico. Nel 2012, infatti, il numero di operazioni è calato del 34% rispetto ai valori del 2011. Cresce in maniera significativa il numero di acquisizioni e si riduce il dato relativo ai nuovi impianti.
Per l'eolico, continua ad aumentare l'internazionalizzazione, soprattutto verso i Paesi emergenti, che rappresentano una quota significativa degli investimenti italiani all'estero.

*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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